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mercoledì 22 luglio 2009

Lezione magistrale


Si è chiuso ieri con una corrida deludente e fiacca di Zalduendo il ciclo di Mont de Marsan, uno degli appuntamenti chiave della stagione nel sud-ovest francese.
Gestita quest'anno da una nuova società con alla testa l'ex rejoneadora Marie Sara (e dietro di lei don Simon Casas), l'arena dele Lande presentava un programma interessante e ricco, e a sentire dalle voci che sono arrivate pure qua da noi, durante la feria si sono viste cose a tratti anche buone: tra tutte, la corrida di Fuente Ymbro con il trionfo meritato di Sergio Aguilar e Luis Bolivar, a dire dei presenti una signora corrida con casta e motore.

La feria aveva debuttato venerdì, con quello che era uno dei cartel sulla carta più interessanti di tutta la stagione: tori de La Quinta per El Fundi, El Juli e Juan Bautista.
Ovvero la combinazione sognata da ogni aficionado, tori e toreri.
El Juli di fronte a dei santacoloma, fatto più unico che raro, era poi motivo sufficiente per dare al pomeriggio un fascino inedito e allettante.

Sui gradini in cemento dell'arena di Plumaçon era presente pure El Tito, caro amico del sudovest già incrociato a Dax o a Vic e pure protagonista di un soggiorno divertente e rocambolesco chez nous, lo scorso inverno.
El Tito aveva firmato per qualche tempo le cronache taurine su "L'indipendant du Cap de Gascogne", ormai defunto, e radiomercato lo dà in partenza per CyR, da dove continuerà la sua esperienza di giornalista taurino.
E' quindi con sommo piacere che traduciamo e pubblichiamo la sua cronaca di quel venerdì 17 luglio, tori di La Quinta per tre signori toreri.

LEZIONE MAGISTRALE

Il cielo era grigio quando siamo arrivati al Plumaçon (l'arena di MdM - ndt) per questa prima corrida del ciclo, così come i tori che tutti avevamo voglia di ritrovare, dopo la loro eccellente presentazione e il loro esemplare comportamento dell'anno scorso.
Quest'anno l'evento era caricato dalla presenza del Juli che, come ci avevano raccontato gli organizzatori (veri professionisti della comunicazione), aveva deciso di fare un gesto per questo pubblico montois.
In effetti questa storia d'amore tra il capoluogo delle Lande e il madrileno dura fin dal suo debutto e non si è mai sopita, El Juli venendo regolarmente ogni anno a far visita ad una pena che porta il suo nome e i cui utili sono distribuiti ad associazioni solidaristiche.
Una volta ancora dunque, quando El Juli è a Mont de Marsan, non resta più un solo centimetro di cemento disponibile all'arena. A maggior ragione se le sue comparsate di fronte a tori di origine santacoloma sono del tutto sporadiche, cosa che d'altronde vale per tutte le altre figuras .
Il resto del cartel era altrettanto attraente, con la presenza de El Fundi (le cui qualità di combattente non hanno più bisogno di essere dimostrate) e di quel Juan Bautista che successivamente al suo ritorno fa mostra di un repertorio largo, classico ed interessante di fronte a questo tipo di toro.
E a Nimes, qualche mese fa, proprio JB aveva perso tutti i trofei con la spada, di fronte ad un altro allevamento conosciuto per la sua tignosità: Miura.
C'erano tutti gli ingredienti dunque per una tarde indimenticabile...ma tutti conoscono il famigerato detto corrida de expetacion, corrida de decepcion (corrida di grande attesa, corrida di delusioni - ndt), et il rischio aleggiava continuamente.

Entrando all'arena ci veniva consegnato il sorteo, sul quale campeggiava un'intervista al ganadero, nella quale gli era posta più o meno questa domanda: la venuta del Juli di fronte ai vostri tori ha avuto una qualche influenza sulla loro scelta e sulla presentazione?
Alvaro Condari Martinez rispondeva dopo una risata che questa cosa non aveva nessuna influenza e che i tori sarebbero stati come sempre.
Non so cosa significhi questa risata, ma vista la presentazione dei tori del pomeriggio si può legittimamente dubitare della sincerità del caro Alvaro, così come di quella di Marie Sara. Circolano voci secondo cui l'allevatore avrebbe avuto tre tori feriti poco tempo prima della corrida e che non gli restavano che quelli già selezionati per Bilbao, a meno di non andare a pescare nelle seconde o terze scelte. Non avendo voluto giocare uno scherzo cattivo ai baschi, avrebbe dunque preferito conservare intatto il lotto previsto per l'arena spagnola e mandare qualche sardina a Mont de Marsan.

Di fronte a questo lotto diseguale e al limite di presentabilità, ad essere cortesi, El Fundi è apparso davvero altrove. Occorre dire che era al rientro da una cornata vigliacca, peraltro successiva ad una riapparizione prematura dopo la caduta da cavallo e un trauma cranico preoccupante. La sua testa ne diceva molto e le sue gambe pure, perché durante tutto il pomeriggio non gli sono riuscite che due sole serie a destra senza ritrarre la gamba, comportamento del tutto anomalo in lui. Dopo queste due serie, la decisione di passare alla mano sinistra: ma il toro gli comunicave che di lì c'era qualche complessità in più, e tanto bastava per convincere El Fundi a non insistere.
Una stoccata assai mediocre al suo primo, un'altra più corretta al quarto, silenzio e applausi di incoraggiamento per un Fundi ancora convalescente ma a cui tutti hanno velocemente perdonato la pallida prestazione.

Juan Bautista non tornava da una ferita ma sembra ferito nella testa, da qualche tempo.
L'arlesiano, che fino a poco tempo fa infiammava le gradinate da non importa quale lato dei Pirenei, ha totalmente perso la sua tauromachia.
E nonostamte questa non sia mai stata troppo espressiva, i suoi muletazos sono diventati ormai insipidi malgrado qualche sollecitazione da buona distanza e qualche elegante dettaglio, ma sempre senza grande connessione con il pubblico.
Di fronte a lui, va detto, due avversari noblotes ma che diventavano velocemente vuoti, e ai quali avrebbe potuto tagliare qualche orecchia senza l'ennesimo fallimento con la spada.

Idem per Juliann Lopez, molto dignitoso davanti ad un secondo pure lui velocemente virato all'insapore. El Juli si dedicava ad una faena gradevole mettendo in campo tutta la sua scienza, sfoggiando un repertorio vario ma sempre classico.
La stoccata, nel suo stile, era di effetto lento ed è senza dubbio per questo che il presidente non esibiva il fazzoletto bianco che nella vicina città termale (Dax, famosa per la generosità dei suoi trionfi - ndt) sarebbe uscito senza dubbio alcuno.

Ma il grande momento del pomeriggio arrivava con l'uscita del quinto toro, che fuggiva il minimo richiamo della capa e che metteva in mostra tutte le caratteristiche di un grande manso!
Una parte del pubblico reclamava addirittura il cambio, come se la mansedumbre costituisse una ragione di sostituzione...
Durante i due primi tercios, il Juli economizzava al massimo l'animale, ed ordinava alla sua cuadrilla di fare altrettanto.
Ma, presa la muleta, El Juli iniziava con due serie destrorse piuttosto slegate, di fronte a questo toro caracollante che non riusciva a fissare.
Alla fine della seconda serie si voltava, e mostrava un viso nero di collera per non riuscire a fermare questo toro tanto da incatenare i passi.
Si rimetteva al lavoro e cominciava facendo abbassare la testa al La Quinta, la cui sola qualità era di avere un pò di motore, e gli insegnava a caricare dritto, a fermarsi, a rispondere ai suoi richiami somministrandogli una lezione magistrale e maestosa.
Inventava questo toro, cosa che ben pochi maestros sono capaci o hanno voglia di fare.
E già che c'era, regalava un corso di toreo ai suoi colleghi che lo guardavano ammirati dal burladero, esattamente come noi sugli spalti.
El Juli metteva in campo tutto il suo mestiere e tutti i ricami per aggraziare la sua faena, che non trascendeva mai nella volgarità pur di fronte a un toro senza grande razza.
Rimangono quelle stoccate di cui lui solo ha la ricetta ma che non sono certo un modello del genere, anche se è pur vero che in giro si vede di peggio.
Ma via, visto che questa era di un effetto immediato, le due orecchie cadevano simultaneamente.
Porque no?

El Juli è un grande professore di tauromachia, o non è piuttosto sacerdote, stregone, sciamano?

El Tito


(la foto è di Laurent Larroque, di Photaurines: corrales a MdM)