Per quanto mi consta ovviamente, e cioè in base esclusivamente a quanto visto nelle arene, ecco il meglio della stagione ormai conclusa.
21 gli spettacoli a cui abbiamo assistito: una novigliada senza cavalli, due novigliade, diciannove corride formali.
Il tutto in sette le piazze di tori frequentate: Arles (4 a Pasqua e 3 a settembre), Nimes (2), Vic Fezensac (4), Istres (3), Ceret (3), Siviglia (2).
Uomini
Rafaelillo il torero del 2009. Il migliore di fronte ai Miura di Arles, il più completo di tutto il ciclo di Vic Fezensac, rotondo e ispirato con gli Escolar Gil di Istres. Il piccolo murciano torea con sincerità e coraggio, non si sottrae alla battaglia, muleta davanti e profondità. Guerriero e ammirevole.
Di Sergio Aguilar abbiamo apprezzato la classe e l'eleganza di fronte a tori, per usare un eufemismo, poco comodi: toreare con lentezza e distacco un santacoloma è cosa che genera rispetto ed ammirazione.
Luis Bolivar e Morenito de Aranda, rispettivamente a Vic e a Ceret, ci hanno lasciato buone senzazioni e la voglia di rivederli presto.
Ma la vera sorpresa del 2009 è il giovane Daniel Luque, che a Siviglia in settembre ha sfoggiato in soli dieci minuti un repertorio completo di autorità, arte, ispirazione, forza: non si può giudicare un torero da una sola serata, certo, ma quella prestazione ha fatto davvero impressione.
Dai big abbiamo visto poche cose, se non il solito potere del Juli (ma di fronte a tori impresentabili, a Nimes), e la straniante capacità di José Tomas di essere così diverso da tutti gli altri, un toreo ormai definitivamente ascetico il suo.
Tori
Il toro del 2009 è, inevitabilmente e per grazia divina, il grande Clavel Blanco di MLD Perez deVargas: chi l'ha visto non se lo scorderà facilmente, un toro padrone di un'arena intera, enorme.
Un gradino sotto Aguardentero di Prieto de la Cal e Camarito di Palha, protagonisti della concorso rispettivamente ad Arles e a Vic.
La miglior corrida completa quella di Coimbra a Ceret, tori selvaggi, duri, corna spaventose e carattere indomito: in pochi avrebbero scommesso su un successo così pieno e felice e della misconosciuta divisa portoghese. Li rivedremo di nuovo nel 2010, ai piedi dei Pirenei, ed è una buona notizia.
Da segnalare anche i lotti di Fidel San Roman e La Quinta a Ceret, mentre la sorpresa dell'anno è venuta dai Garcigrande (!) di Nimes (!!): un sestetto con una casta sorprendente, conosciute le bassezze a cui è solita la casa, e se fossero tutte così le corride per figuras, la tauromachia tutta potrebbe dormire sonni tranquilli.
Infine un plauso particolare all'impresa di Arles, capace di confezionare una corrida concorso di notevole qualità.
Gesti
E' frutto dell'ispirazione e della disposizione di Daniel Luque la faena più completa, armonica e vibrante: a Siviglia, con Barberito di Alcurrucen.
Un tono più sotto i due lavori di José Tomas (Nimes - Ballestero di Garcigrande) e Rafaelillo (Istres - Borgueso I di Escolar Gil), faenas di registro opposto, naturalmente, ma entrambe di gusto: leggera e estatica la prima, maschia e elettrica la seconda.
Alcuni dettagli dell'opera di José Tomas, poi, assolutamente celestiali.
Curro Molina è tra i banderilleros quello che ogni volta apprezzo maggiormente, e il suo paio di Siviglia è per me il migliore della stagione. Notevoli anche i due bastoni chiusi da Padilla sul quarto di Miura, ad Arles.
E naturalmente impossibile non citare Juan Luis Rivas e Rafael Lopez, i due picadores che ad Arles se la sono vista con Clavel Blanco e Aguardentero: da loro una lezione di tauromachia antica e sincera, di coraggio e sincerità.
Toreri.
Buon anno a tutti, e che il 2010 ci conceda ancora tori, festa e aficion.
(foto Ronda)
giovedì 31 dicembre 2009
Palmares 2009
mercoledì 2 settembre 2009
Tapas, tori & Ryanair
Preparare la carta di credito, meglio se la prepagata, connettersi al sito di Ryanair, scegliere la destinazione tra Barcellona, Siviglia o Madrid, prenotare il volo.
Niente di più semplice (e probabilmente economico) per chiudere la stagione di corride.
Le tre arene chiudono la propria stagione a cavallo tra l'ultima di settembre e la prima di ottobre, con un miniciclo di eventi che completa l'annata e che in passato non di rado ha riservato buone sorprese.
La feria de la Merced di Barcellona ha un cartellone smaccatamente commerciale, del quale però va apprezzata la capacità imprenditoriale di raccogliere in un solo fine settimana nomi così pesanti (e costosi).
La domenica con José Tomas e Morante ci sarà il pienone, per la gioia dei bagarini di Barcellona: che loro sì, mica i piccoli fans sparsi qui e là, dovrebbero accendere un bel cero al Messia.
La Real Maestranza si Siviglia aprirà le porte, lo stesso week-end, in occasione della feria di San Miguel: c'è da vedere se si aprirà anche la Porta del Principe per qualcuno dei sei toreri della due giorni.
Morante, El Cid e Castella il programma lussuoso del sabato, gli Alcurrucen alla domenica.
Infine Madrid, con la feria di Autunno: novillada e corrida (Palha, con Rafaelillo e Fandino) lo stesso week-end di Siviglia e Barcellona, poi sabato 3 ottobre Morante e Castella con Nunez del Cuvillo, il giorno dopo i Victorino Martin con Bolivar e Urdiales nella terna.
Le tre città sono raggiunte da Ryanair, valgono una visita a prescindere ma anche un week-end può essere sufficiente, e nelle rispettive arene correranno dei tori a chiudere la stagione.
A voi la scelta.
ps: a metà ottobre ci sarebbe anche Saragozza, a dire il vero, ma il programma non è ancora uscito e la feria è ben più strutturata di un solo week-end...comunque anche lì ci si arriva con la Ryan
lunedì 29 giugno 2009
Un tranquillo week-end di paura
Per chi non ha ancora programmato le ferie d'agosto, per chi ha stabilito che passerà da quelle parti, per chi deciderà che potrebbe fare una deviazione...volentieri segnaliamo l'appuntamento con le novilladas strepitose di Parentis en Born, sud-ovest della Francia.
Strepitose per gli aficionados, s'intende, e decisamente meno per i giovani toreri che (almeno sulla carta) si troveranno ad affrontare novillos selvaggi, duri, forti, indomabili.
Segnatevi le date, sabato 8 e domenica 9 agosto.
All'ormai tradizionale appuntamento domenicale con i Raso de Portillo, Parentis è forse l'unica arena al mondo che ha il coraggio di programmarli (ripagata con corse palpitanti e da brividi), si aggiunge la novillada concorso del sabato: Partido de Resina, Prieto de la Cal, Barcial, Moreno de Silva, Alonso Moreno e Coquilla de Sanchez Arjona.
Sei ganaderias così, tutte insieme, è un privilegio raro.
Merito di tanta grazia è dell'Ada Parentis, l'associazione di aficionados locali che si fà carico di organizzare feria e corride: altro esempio virtuoso (Vic, Ceret) di amore e strenua difesa del toro vero e integro, passione per la tauromachia, capacità di lavoro.
Astenersi deboli di cuore, per tutti gli altri che transitassero in zona (Parentis en Born è nel cuore delle lussureggianti Landes, a due passi dai Paesi Baschi) tappa vivamente caldeggiata.
Sul sito dell'Ada Parentis tutte le informazioni del caso.
(la foto del Raso de Portillo, di Roland Costedoat, è presa dalla sezione Galeries del sito: dare un occhio per farsi un'idea...)
domenica 3 maggio 2009
Ceret 2009: cartellone e tori
Quelli di Ceret hanno messo online l'affiche di quest'anno, la vedete qua di fianco.
Il programma è duro, come ogni corrida nel paesino catalano: non ci sono vedettes, ma toreri abituati a battersi e combattere, che l'arte la lasciamo a Siviglia o a Nimes.
Aprirà la feria Frascuelo, 60 anni suonati, autentico feticcio dell'intransigente tendido 7 di Madrid: gli auguriamo la miglior fortuna possibile, ma un pò temiamo che i tori di Ceret siano per lui una prova troppo dura.
Che non si faccia ammazzare.
Morenito de Aranda ci aveva intrigato l'anno scorso a Madrid, per il 2 maggio, e di Sergio Aguilar dicono tutti un gran bene.
A proposito dei tori, sul sito dell'Adac è possibile vedere i reportage al campo dei lotti prenotati per Ceret: la corrida di Coimbra del sabato, e per la domenica la novillada di Sanchez Fabrés e la corrida di Cuadri.
Astenersi morantisti, tomasisti e deboli di cuore: per tutti gli altri, per tutti gli aficionados a los toros, appuntamento a Ceret.
(l'affiche è opera di Balbino Giner)
giovedì 16 aprile 2009
La margherita di Arles
Inesorabilmente rientrati dalla Féria di Arles, e prima di pubblicare nei giorni prossimi le immancabili foto le cronache e il resto, a mò di prologo ci esercitiamo oggi in un m'ama non m'ama pasquale, che per cominciare sintetizzi i quattro giorni in Provenza.
Cosa mi è piaciuto ad Arles
* il successo di Mehdi Savalli: lasciati al passato gli eccessi circensi, contro i Victorino è stato maturo e profondo come nessun'altro, bien
* la tienta a Fontvieille, un gran momento di pedagogia e passione taurina, resa imperdibile dalla merenda sui gradini con vino formaggi e salami dalle 11 del mattino
* ritrovare tutti gli amici di Arles, Nimes e dintorni
* il sole del lunedì
* il paio di banderillas di Padilla, al quarto Miura: venti metri di corsa e poi secco in mezzo alle corna, enorme
* la faena di Savalli al 6° victorino, la migliore della féria: derechazos e naturales profondi, lenti, rotondi e lunghi
* la visita ai tori all'Espace Toros di Gimeaux, e la finale della becerrada subito dopo
* le foto ai gitani di Lucien Clergue,
* la presentazione dei Victorino Martin, belli ai corrales e belli in pista
* la salve rociera ad ogni mezzanotte a Les Andalouses
* Chris & Chris
* la varietà dei manti dei Miura
* la faena di Castella al 4° del venerdì, capace di lavorare al centro dell'arena un toro clamorosamente querencioso al toril
* le serate alla bodega della Muleta, perso il conto delle caraffe di birra e sangria svuotate
* la mostra fotografica di Michel Volle
* il pomeriggio della miurada, con gli amici all'arena a condividere passione ed emozioni
* la novillada senza picadores del venerdì mattina, tori ben presentati e complicati e un tale Gimenez davvero notevole: da rivedere presto
* la seconda parte della faena di Lescarret al 3° Miura, finalmente messo e preso da lontano
* il passaggio a Garons il giovedì sera, per un'ottima cena italo-francese
* la disposizione di Rafaelillo con i Miura, il migliore a toreare la domenica
* la grande prestazione, come sempre, della delegazione emiliano-piemontese
* l'aficion di Arles, quella buona, incontrata alla Muleta, a Fontvieille, o nel giardino di Sara
* il pubblico dell'arena, affettuoso con Savalli, riconoscente con Lescarret, intelligente con Castella
* metà Padilla, quello che si fà carico del ruolo di responsabile di lidia, quello alla capa, quello che non rincula (l'unico) davanti ai Miura
* il pase cambiado di Castella al sesto, venerdì
* il grande successo del lunedì de El Panaté, il vero trionfatore della feria
* gli amici italiani ancora una volta ad Arles con noi
* Padilla che mette in suerte al cavallo, per la terza volta, il primo di Lescarret: ne avrebbe prese anche cinque, quel toro
* Calle Sierpes suonata dall'orchestra dell'arena
* Escandaloso capitato a Rafaelillo, il toro della feria
* l'Agua de Valencia e le caraffe di rebujito
* l'immancabile visita alla Boutique des Passionés
* le tre veroniche di Savalli, al sesto
* i victorino con il muso nella sabbia e le corna nella muleta, di continuo
* lo stufato di toro
* la competencia di Juan Bautista e Castella, che non si sono lasciati scappare un solo quite
* i traje de luces di Savalli e di Padilla
* i disegni di Eddie Pons
* la strenua difesa e l'ottima promozione che fà Arles delle sue tradizioni taurine: becerradas, capeas, promozioni per gli ingressi all'arena per i più giovani, e poi abrivado, bandido, encierro e cabestria
* gil applausi (giusto) al picador di Rafaelillo
* il brindis di Juan Bautista a Castella
* i churros nel cuore della notte
* la bodega di Losada
* la corrida di Miura, né storica né catastrofica, ma non un minuto di noia e parecchie emozioni, una corrida de toros
* il nuovo cd de Les Taupes Modeles
* in generale, la Féria de Arles
Cosa non mi è piaciuto ad Arles
* la vuelta al sesto toro del venerdì, ridicola
* metà Padilla, quello populista e volgare, piacione e rocambolesco
* la pioggia del sabato
* El Cid, vergognoso di fronte al suo primo Victorino
* aver perso il concerto ti Chicuelo II
* Lescarret che si è fatto mangiare km di terreno dai suoi due Miura
* le picche assassine ai primi due Miura
* la pioggia della domenica
* le novilladas perse a causa della pioggia
* il tercio de varas solo simulato
* la pessima presentazione nei recinti dei Jandilla e dei Domingo Hernandez, e di questi anche all'arena
* i tori che cadono
* aver visto poche bande in giro a causa del maltempo
* la troppa indulgenza di pubblico e presidenza per bajonazos e brutte stoccate
* il pubblico che fischia la terza picca ad un Miura
* le mostre di Lorjou e in generale tutte quelle all'Auberge Espagnol
* Ferrera, irritante per tutta la corrida
* i Victorino molto comodi, molto più una buona corrida commerciale che una buona corrida dura
* il prezzo di Los Toros con le foto di Crouser, che non scende mai sotto quei benedetti 60 euro
* il pubblico in tripudio per le banderillas a corna passate
* la generosità della presidenza del venerdì e della domenica
* i sorteo che finivano ancora prima che la gente entrasse all'arena
* l'aumento generale dei prezzi di birra e pastis
* l'orario proibitivo dell'encierro (10 della mattina)
* in generale, avere davanti un anno prima della prossima Féria di Arles
(foto Ronda - Savalli esce in trionfo lunedì sera)
mercoledì 8 aprile 2009
Si riparte
Da domani ad Arles, per il debutto di una nuova stagione di tori.
Aggiornamenti, foto, recensioni e tutto il resto a partire da martedì.
Buone feste.
(foto Ronda - Arles, feria du Riz 2006)
sabato 4 aprile 2009
Parata di stelle
Da qualche giorno è uscito il programma di Nimes, che si pretende non solo la regina delle plazas francesi ma pure la seconda europea per importanza dopo Las Ventas.
Per adesso, certamente: l'obiettivoneanche troppo segreto è diventare presto l'arena per eccellenza della galassia intera.
Il commento più significativo che si possa fare è che gli aficionados di Nimes, letto il cartel, hanno prenotato immediatamente...l'albergo per Vic, che avrà la sua feria negli stessi giorni.
Ciclo più insipido, piatto e sputtanato il funambolico Simon Casas, patron dell'arena, non poteva confezionare.
8 corride, una novillada, una di rejon e in tutto non più di due o tre motivi di interesse.
Tori zero, ovviamente: il monopolio domecq è sconfortante, e a Nimes si sa escono bestiuole capaci di impressionare solo gli pseudo-aficionados ostriche e champagne che qua trovano più che altro una vetrina da cui mostrarsi.
José Tomas per ingrassare le tasche dei bagarini e Juan Bautista di fronte ai Miura (questo sì!) unico guizzo di tutta la Pentecoste: per il resto nessuna combinazione affascinante, nessuna fantasia, solo una banale collezione di figurine e nulla più.
Oddio, non che a Siviglia stiano tanto meglio: se scorporiamo dall'abono la clamorosa corrida del 23 aprile, con il mano a mano sivigliano Morante-El Cid di fronte ai Victorino, il resto è perlomeno insapore.
Certo qua le serate hanno tutta un'altra importanza, e qualche combinazione appetibile la si può pure scorgere, soprattutto prima dei farolillos: ma un'arena che infila Rivera Ordonez, Conde, El Cordobes nella settimana di feria, con il solito e triste contorno dei tori di Daniel Ruiz, o JP Domecq o altre amenità del genere...insomma, non è roba seria questa.
Olivenza e soprattutto Castellon e Valencia, le prime grandi ferias spagnole dell'anno, hanno dato nel frattempo qualche prima coordinata alla temporada duemilanove.
Victorino Martin ha portato a Castellon una corrida di qualità, due tori premiati con la vuelta al ruedo, e permettendo a Ferrera e soprattutto a Luis Bolivar di raccogliere un trionfo rotondo.
Perera sembra aver ricominciato da dove aveva finito, con un successo enorme ancora a Castellon.
Per il resto tra le figuras si segnalano i passaggi trionfali di Ponce e de El Juli, a Valencia soprattutto.
José Tomas ha raccolto le due orecchie di prassi sulla sabbia di entrambe le arene, e a livello tori assai poco da segnalare: Valencia e Castellon hanno aficion più sensibili al toreo da fioretto che a quello da sciabola.
Chiusa pure la programmazione di Madrid, della quale la cosa più importante sembra essere l'assenza dello stesso José Tomas: brutto segno, che del cartellone della feria più importante del mondo si parli soprattutto perché manca quel nome.
Parleremo comunque della stagione di Las Ventas più avanti, solo nel frattempo ci compiaciamo per la scelta dell'impresa di organizzare una corrida concorso: sarà il 19 aprile.
A proposito del Messia: a Siviglia non sarà programmato per divergenze non tanto economiche quanto sulla indisponibilità dell'imprea ad assecondare le capricciose esigenze del torero.
Comincia a gonfiare, José Tomas: cachet stellari, veto assoluto sulla diretta televisiva delle sue corride, imposizione rigorosa tanto dei tori quanto dei compagni di cartel (non vuole aprire la corsa e vuole un terzo, dopo di lui, che non gli faccia troppa ombra).
Risultato, niente Siviglia.
Fino a poche settimane fà era dato per quasi certo il suo ritorno a Bilbao, in agosto: l'impresa aveva confezionato un cartel tutto per lui, con i Nunez del Cuvillo, fuori dal cartellone della Aste Nagusia, e con tutte le garanzie del caso.
Poi ci si è improvvisamente fermati.
José Tomas chiedeva per quella corrida 300 mila euro, l'impresa era disposta ad arrivare a 270 mila.
300 mila euro, a pensarci, sono tanti.
Comunqe meno dei 420.000 chiesti da JT a Madrid per tornare a calcare il ruedo della capitale, dopo le due enormi e clamorose serate dell'anno scorso: ma niente da fare neanche qua.
Cifre stellari, niente da dire: e niente da commentare, meglio.
(foto Ronda - l'arena di Nimes, nel settembre 2008)
lunedì 2 marzo 2009
Quando il gioco si fà duro
...in un paesino del sudovest francese, nella terra di D'Artagnan e dell'Armagnac, cominciano a giocare...
Il Club Taurin Vicois ha reso ufficiali i nomi della ganaderia per la feria di Vic del 2009.
Se i tipi di Ceret sembrano quasi dei crociati alla ricerca del sacro graal della casta più pura, Indiana Jones della tauromachia all'inseguimento del toro selvaggio e incontaminato, con il risultato di programmare nella lora arena allevamenti se non del tutto sconosciuti perlomeno molto originali, a Vic dove la filosofia del toro è la stessa (duro, con casta, integro) invece si sparano vere e proprie bordate.
Cioè qui si mette la barra in alto, con pesanti e tonitruanti.
Al sabato novillada di Flor de Jara, i cui capi fino all'anno scorso combattevano con il nome di Bucaré e che a Ceret impressionarono per forza e casta.
Primo colpo.
Il sabato pomeriggio corrida di Escolar Gil, trionfatori l'anno scorso come miglior corrida del sud-est e che in ogni plaza hanno lasciato un segno indelebile del loro passaggio.
Secondo colpo.
Domenica mattina una corrida concorso che è una specie di All-Stars Game della tauromachia moderna, con questi sei nomi: Miura, Palha, Victorino, Cebada Gago, Escolar Gil, Fuente Ymbro
Terzo colpo, ma questo è un autentico colpaccio.
Domenica pomeriggio i Fidel San Roman, di cui quello che più spesso si dice tra gli aficionados è che mettono paura.
Quarto colpo.
Al lunedì pomeriggio, per chiudere la feria, la corrida di La Quinta, trionfatori già qui l'anno scorso nella corrida concorso e protagoniosti di una gran corsa a Mont de Marsan.
Quinto e ultimo colpo.
Come a Ceret (appunto...), a Vic si annunciano prima i tori e sono i loro nomi quelli che contano, e poi, solo poi, i toreri.
Tra i quali sicuramente figureranno, tra parentesi, El Fundi e Sergio Aguilar.
Fortunato chi ci sarà.
(foto da CyR - Vic Fezensac 2008)
lunedì 2 febbraio 2009
Il programma di Arles
Sabato è stato reso ufficiale il programma della feria di Pasqua ad Arles: lo leggete sul sito dell'arena.
Partiamo subito dalla nota dolente, che ha creato un certo scompiglio nell'aficion francese essenzialmente ma nonsolo, seguita da una polemica a tratti anche dura rimbalzata tra blog, siti, giornali, club taurini.
El Fundi non è previsto in nessuna corrida.
L'impresa, spalleggiata dal prezzolato André Viard dalle colonne di Terres Taurines, sostiene che l'assenza del torero spagnolo sia dovuta alle sue eccessive pretese economiche.
El Fundi risponde dichiarando di aver dato la sua totale disponibilità ai gestori dell'arena per trovare un accordo, ma di aver trovato una eccessiva rigidità alla quale non ha inteso piegarsi.
In mezzo, gli aficionados giustamente delusi e incapaci di spiegarsi per quali ragioni l'impresa Jalabert non abbia fatto ogni sforzo per programmare un torero che nella plaza di Arles non si è mai risparmiato, combattendo sempre corride dure, salvando ben più di un pomeriggio e soprattuto che ha regalato l'anno scorso di fronte ai Miura una prestazione emozionante e di grandissima scienza torera.
Delizioso l'intervento scomposto del funambolico Viard, che rimproverava al Fundi di essere torero incapace di portare gente all'arena e quindi di non gratificare il botteghino a sufficienza: secondo il direttore di Terres Taurines, la presenza del torero alla corrida concorso dello scorso settembre non ha impedito di registrare solo una mezza entrata sugli spalti.
Geniale, considera che in realtà El Fundi quel giorno non era ad Arles.
L'epilogo della vicenda, molto torero, è che El Fundi (non programmato nemmeno per la feria di settembre) ha deciso di presentarsi comunque alla cerimonia ufficiale per la comunnicazione del programma, sabato ad Arles: un gesto che sembra aver gettato nell'agitazione totale lo staff organizzativo, e mandato invece in sollucchero gli aficionados presenti.
Ma torniamo al programma della feria.
Al netto della sopraccitata ed insipiegabile assenza, per il resto l'impresa è riuscita a confezionare un cartel di indubbia qualità, che riesce a conciliare esigenze imprenditoriali, appetibiità e originalità delle combinazioni, soddisfazione delle diverse aspettative che albergano negli appassionati.
La tradizionale corrida di rejon del lunedì mattina presenta la sfida tra Hermoso de Mendoza e Diego Ventura: scommettiamo fin da ora sul no hay billetes.
Detto della novillada senza picador che come sempre darà spazio a giovani allievi delle scuole taurine franco-spagnole, le due novilladas del sabato e domenica mattina offrono cartels ad alta connotazione transalpina.
Al sabato il ferro sarà infatti quello di Margé, reduce da una temporada confortante tanto in corrida quanto in novillada: tori assai ben presentati e non senza un certo motore. Davanti a loro le due promesse locali Marco Leal e Roman Perez e il salmantino Juan del Alamo, che farà la sua presentazione in novillada piccata.
Alla domenica mattina sarà protagonista una ganaderia provenzale: Dos Hermanas, sangue domecq. Di nuovo Marco Leal al cartel (ce lo ricordiamo debuttante in novillada con picador nell'aprile 2006, questo sarà probabilmente l'anno del suo passaggio alla categoria superiore), accompagnato questa volta dal concittadino arlesiano Tomasito e da Luis Miguel Casares.
Sulla carta due buoni programmi, considerando tra l'altro che Arles è abituata a dare novilladas di spessore e interessanti, regolarmente fra le cose migliori della feria.
Piatto forte del ciclo pasqua, ovviamente, le quattro corride pomeridiane.
Si parte forte, perlomeno sul piano mediatico, con il pluriannunciato mano a mano tutto francese tra Juan Bautista e Sebastien Castella, al venerdì. Torneremo nelle prossime settimane su questa sfida che prova a riportare nella tauromachia la grande ed ormai perduta tradizione di dualismi e rivalità: certo è che mettere in apertura di feria un cartel del genere significa puntare subito la barra in alto e candidarsi ad orientare tutta la stagione delle altre arene nazionali.
Tori di Domingo Hernandez, comodi e inclini al trionfo (quello dei toreri, non il loro): non si poteva pensare ad altro.
Seconda corrida per le figuras quella del sabato: Daniel Luque, di recente alternativa, si vedrà accompagnato al paseillo da El Juli, che ha sulla sabbia di Arles una sorta di giardino privato, e Miguel Angel Perera, il trionfatore della stagione passata, che punta convintamente e da qualche tempo al trono di numero uno.
Se i tori tengono (Jandilla, ancora e ovviamente domecq) potremmo vedere delle buone cose.
La corrida di Pasqua è per i Miura, allevamento che i lettori di questo blog dovrebbero ormai conoscere. Sarà la prima volta di fronte ai tori di Zahariche per il giovane francese Julien Lescarret, al suo fianco il veterano ed eccessivo Padilla e Rafaelillo, che si è ritagliato per coraggio e pundonor uno spazio tra i grandi e pure nel nostro personale clan dei preferiti. La famiglia Miura ha un solido e decennale rapporto con Arles, fatto di corride tragiche e trionfali: possiamo sperare che abbia tenuto da parte un buon lotto per la corsa pasquale.
Si chiude il lunedì con la A coronata di Victorino Martin, per tante ragioni ganaderia-feticcio dell'aficion europea. Apre il cartello Antonio Ferrera, che l'anno scorso è stato il torero ad aver affrontato più victorinos in assoluto, e di cui si ricorda un trionfo epico ed eroico a Pamplona nel 2006, di fronte a questi tori. Secondo al paseillo El Cid, in questo momento il miglior specialista in fatto di victorinos, capace di chiudersi da solo contro sei nell'arena di Bilbao, o incantare l'aficion di Madrid o Siviglia in combinazione con questa divisa. Infine Mehdi Savalli, di Arles, che con questa corrida si gioca davvero molto: da alcuni mesi nelle esperte mani di Denis Loré, l'ex enfant prodige della città provenzale deve rilanciare una carriera negli ultimi tempi finita in un pantano senza troppi sbocchi, e ha scelto la strada delle corride dure con allevamenti di rispetto per provare a farlo. E' difficile immaginare che lotto abbia selezionato la casa per la corrida di Arles, certo è che don Victorino conosce come pochi altri allevatori i suoi tori ed è in grado di piazzare regolarmente il toro della feria nelle mani migliori. Saremmo quasi pronti a scommettere che almeno uno dei sei sarà un esemplare dalle ottime qualità, e che capiterà in sorte proprio a El Cid.
Una feria che in quattro giorni riesce a programmare una corrida di Miura e una di Victorino (con El Cid al cartel), due corse con nomi come Perera, Castella, Juli e JB, una corrida a cavallo con quei protagonisti di cui si è detto, più due novilladas con picadores e una non piccata...è secondo noi una feria assai ben costruita, non solo equilibrata ma anche decisamente appetibile.
Certo come ogni programma anche questo ciclo lascia spazio ai rimpianti e a qualche recriminazaione: non ci sono Tomas né Ponce direbbe qualcuno, non ci sono gli Escolar Gil o i La Quinta direbbe qualcun altro, non c'è El Fundi diciamo tutti.
Ma è indubbio che l'affiche, se proviamo a dimenticare l'orribile uovo di pasqua con i tori a mò di fiocchetti che vi campeggierà, darà ben più di una soddisfazione a leggerla tutta insieme.
Arles si conferma quella che a noi sembra da tempo, un'arena senza le punte di eccellenza di altre (che siano qualitative o quantitative) ma nei fatti solida, di garanzia, capace di disegnare ferias ogni anno più attraenti.
Un buon inizio di stagione.
(foto Ronda - non l'uovo - l'arena di Arles, 22 marzo 2008)
lunedì 12 gennaio 2009
Sud-est torista
Dopo la stagione della visita al campo per prenotare i lotti di tori, è ora il momento in cui notizie ufficiali, voci semiufficiali e rumors vari concorrono ad annunciare, con una accettabile dose di approssimazione, l'ossatura delle ferias 2009.
Tra poche settimane inizierà il balletto delle presentazioni istituzionali dei programmi, si succederanno cerimonie, comunicati, appuntamenti ed eventi per annunciare la composizione dei cartelli, presentare l'affiche ufficiale, comunicare prezzi dei biglietti e cose così.
Tra le tante notizie di queste settimane, colpisce e rincuora la scelta di tre piazze del sud-est francese: Istres, Beaucaire e Alès.
Si tratta di arene e di cicli di secondaria importanza nel panorama della tauromachia anche solo transalpina: lontane per possibilità economica e affluenza di pubblico dai fasti di Nimes o Dax, dalla solidità di Arles o Bayonne, dall'unicità di Vic o Ceret.
Per non parlare poi della distanza siderale, in termini di peso specifico, con le grandi ferias spagnole.
Ciononostante queste tre cittadine hanno deciso di spendere al meglio il capitale a disposizione per montare la loro feria: la scelta è stata netta, in favore di ganaderias blasonate e di tori con casta e bravura.
Così Alès presenterà a fine maggio per la sua feria dell'Ascensione tori di Palha e Dolores Aguirre: i secondi proprio qui, l'anno scorso, diedero vita ad una corsa emozionante e dura come poche, mansons con casta, a stare alle cronache sui siti e ai commenti sui blog.
Notevole anche il programma di Istres, che il terzo week-end di giugno farà sfilare sulla sabbia della sua arena i ferri di Yonnet, Miura ed Escolar Gil: proprio la corrida di Escolar Gil di Istres è stata votata come la migliore per il 2008 in tutta la regione.
Infine Beaucaire: a fine luglio presenti sicuri i Victorino Martin e i Monteviejo.
Scelte marcatamente toriste, che non possono che confortare e interessare gli aficionados.
Ne diamo quindi volentieri notizia, sottolineando se ce ne fosse bisogno che il sud-est non è poi così lontano dall'Italia e che magari, perché no, un'incursione di Alle cinque della sera y sus amigos si potrebbe fino pensare...
venerdì 9 gennaio 2009
A Vic, quest'anno
Campos y Ruedos ci annuncia la scelta definitiva delle ganaderias di Vic Fezenzac, per il 2009.
Evidentemente si tratta di nomi in piena linea con la tradizione dell'aficion locale, allevamenti con casta e tori che caricano.
La feria, che si svolgerà dal 30 maggio al 1 giugno, avrà una novillada di Flor de Jara (il nuovo nome dei Bucaré), e le tre corride di Fidel San Roman, La Quinta, Escolar Gil.
Roba da leccarsi i baffi, se non fosse che c'è anche una corrida concorso i cui tori saranno scelti tra Miura, Victorino Martin, Escolar Gil, Fuente Ymbro, Cebada Gago, Cuadri, Moreno de Silva.
Quindi oltre ai baffi c'è da leccarsi come minimo anche la barba.
Il 1° giugno è un lunedì, il 2 giugno qua da noi è festivo...faites votre jeu.