giovedì 19 aprile 2012

Le fumeur des souvenirs

C'è un'evoluzione significativa nella scrittura di Alain Montcouquiol: è un cambio di registro che si mette al diapason con un orizzonte contenutistico sempre più riservato, confidenziale, privato.
Tanto nel magnifico Recouvre-le de lumière la penna dell'autore era guidata dall'urgenza di raccontare bulimicamente per tenere viva la memoria del fratello scomparso, tanto in questo nuovo capitolo la prosa si fa asciutta ed essenziale, accontentandosi di evocare più che narrare, e proseguendo quel cammino intimista intrapreso già con Le sens de la marche, ideale seguito del capolavoro iniziale.
Ne Le fumeur de souvenirs, uscito per i tipi delle edizioni Verdier da qualche settimana, Montcouquiol pare quasi raccontare a sé, e solo poi al lettore, quelle piccole vicende e quelle piccole storie, banali e grandi nella loro fragile semplicità, che hanno fatto da cornice alla sua carriera di aspirante torero prima e di mentore di Christian poi: storie genuine e vere come lo scenario che le accoglie, quello di una tauromachia che sta lontano dalla luce dei riflettori, fatta di viaggi estenuanti, giornate al campo, corride in arene polverose di paese, tanti sacrifici e qualche episodico trionfo. E dove la tauromachia non è altro che la via che porta alla conoscenza più profonda dell'uomo e della vita.

Se c'è un dono che ha Alain Montcouquiol, scrittore per caso, questo è la capacità rara di toccare con immediatezza le corde dei sentimenti: con risultati deflagranti in Recouvre-le de lumière, opera straziante e di indimenticabile bellezza, e con modi più discreti ma ugualmente toccanti oggi in questa nuovo lavoro.
Le fumeur de souvenirs è un libro di racconti, brevi e brevissimi, ambientati ora nel Messico dei pueblos, ora nella Nimes dei quartieri popolari, ora nella campagna di Salamanca attraverso i quali l'autore ci parla sottovoce e con delicatezza della sua vita: del rispetto per i tori, dell'amore per il fratello, dell'umanità incontrata.

Una lettura consigliata.


- Le fumeurs de souvenirs, Alain Montcouquiol, ed. Verdier


Nessun commento: