"Chiamati così per gli abiti generalmente rossi e blu che ricordano quelli delle scimmie sagge (monosabios appunto), ossia gli animali che suonavano e ballavano assieme ai loro padroni di paese in paese, i monosabios fanno un lavoro enorme quasi sempre sottovalutato.Preparano i cavalli che verranno usati dai picadores, cavalli di loro proprietà e affidati ai picadores per il tempo della corrida, e seguono i cavalli durante il lavoro in pista. Fernando Navarro mi ha spiegato ogni cosa di quel mestiere e mi ha chiarito qualcosa di fondamentale a proposito dell’antichità che regna sul mondo taurino. "
(da Il toro non sbaglia mai, di Matteo Nucci)
Oggi in Messico è morto un monosabio: all'alba, stava salendo il sole.
Ogni volta che vado all'arena osservo attento le scimmiette chiudere la sfilata, con quell'aria solenne che non riesce a tradire una qualche forma di umile imbarazzo nel trovarsi lì, proprio dietro agli uomini vestiti di luci; e li vedo infilarsi veloci nel contropista, mimetizzarsi subito in quel frenetico formicaio e poi sistemarsi vicini.
Ogni volta che vado all'arena li invidio a bestia, i monosabios.
Sono lì, dentro, dentro a tutto.
Oggi è morto un monosabio dopo che un toro domenica gli ha squarciato il petto, e io ho pensato che dei monosabio non parla mai nessuno. Sulle gradinate, nelle pagine dei giornali, nei libri.
Nessuna delle volte che sono andato in una plaza mi sono chiesto chi siano davvero le scimmie sagge, e pure non è facile da immaginare: ci vuole molta passione e nessuna ambizione per finire a vestirsi con una camicia rossa e i pantaloni blu, pronti a saltare le assi per sostenere il cavallo, distrarre e fermare il toro, agire.
E' gente che della corrida respira la polvere, si sporca della terra e del sangue e della merda, che arriva, fa il suo lavoro, toglie il disturbo.
Sempre senza la difesa di una muleta o una protezione, ho sempre creduto che per fare il monosabio occorra essere essenzialmente un supereroe: quando il cavallo cede e traballa sono loro a mettersi in mezzo, con il toro libero e quell'animale per terra e il picador in difficoltà, sono loro ad arrivare per primi e a intervenire senza esitazione.
Il tutto così, a cuerpo limpio.
Oggi è morto un monosabio, aveva sessantasei anni e si è preso una cornata di tre spanne in mezzo al petto.
Si chiamava Salvador Hernandez Mariscal, aveva i capelli grigi e stava dietro ai tori già da prima che l'uomo arrivasse sulla luna, e nessuno mai ne parlerà più.
(foto Juan Pelegrin)
1 commento:
Mi ricordo il film del 1978, con Josè Luis Lopez Vazquez nei panni di un monosabio sfigato che trascina la famiglia in rovina mettendosi a fare l'apoderado di un novillero (che ha hanche messo incinta sua figlia, ma lui non lo sa). Un film che si svolge nel sottomondo taurino, quello delle novilladas nei paesini dove i giovani aspiranti pagano per toreare. Pellicola divertente, graffiante, dal finale tragicomico.
Saluti
Marco
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