Ottomila aficionados che si assiepano all'arena in una domenica di metà ottobre, che arrivano da ogni parte della città e della regione e da più lontano ancora.
Ottomila aficionados che indugiano a bere un bicchiere prima di entrare, discutendo animatamente, fumando un sigaro.
La musica di una banda.
Le visite alla ganaderias in primavera, ad ammirare lo splendore di quelle bestie nella libertà del campo.
Le foto che gli appassionati fanno al campo e all'arena, si scambiano, ammirano, e sulle quali sognano.
E poi i libri, le corna alle pareti, i ricordi degli anni d'oro.
Tutto questo dove...in una provincia andalusa o in un qualche angolo del sudest francese?
No.
Valle d'Aosta.
Esatto, Valle d'Aosta, Italia.
Perché la Valle d'Aosta è la regione italiana dove resiste e prospera una tradizione taurina viva e vivace: la Battaglia delle Regine, di cui abbiamo già parlato, appassiona una regione intera.
E proprio da laggiù al nord ci scrive Daniele Ronc: giovane fotografo divorato dalla passione per le Regine, tiene un blog sul quale pubblica le sue belle foto dei combattimenti, i ritratti migliori delle camponesse, i volti rugosi degli allevatori.
Reines Vallée d'Aoste merita una visita, per misurare la temperatura all'altra aficion italiana, e per ammirare quelle foto.
E per ricordare che l'Italia ha avuto una lunga tradizione di passione per i tori e di giochi con i tori, una lunga e secolare esperienza di tauromachia.
Chissà che la Valle d'Aosta non sia un mezzo per ricongiungerci alla cultura mediterranea del toro.
Si inizia un anno programmando una course camarguaise nei giorni della finale di Aosta, per un gemellaggio con la vicina Camargue. L'anno dopo anche una course landaise perché no.
Si prosegue incrociando le vacche regine con il ganado bravo.
Dunque qualche mostra, pubblicazioni, e anche una tienta, poi una fiera di tori da combattimento e infine, prima o poi, una corrida.
Sono solo sogni?
Beh certo.
Stiamo scherzando?
Beh certo, ma un pò meno.
mercoledì 26 gennaio 2011
Regine
Categoria
Vaches Reines
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2 commenti:
Grazie Coda di aver pubblicato l'articolo!
E bravo Coda.
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