Oggi, 14 ottobre 2012, José Pedro Prados Martin, in arte El Fundi, darà l'addio ai tori.
Porterà l'ultima stoccata a un esemplare di Juan Pedro Domecq, e la sabbia sarà quella dell'arena di Palos de la Frontera.
Misero finale, in una piazza pueblerina, per un gigante della tauromachia.
Dal porto di Palos de la Frontera, parecchio tempo fa, salparono tre navi destinate ad andare a scoprire le Americhe e a cambiare la storia del mondo: El Fundi non ha altrettanta ambizione, e si limiterà a combattere onestamente i suoi due tori, e a dare sobriamente il suo saluto all'aficion.
Le americhe di José Pedro Prados Martin sono state tutte le tardes di lotta e sudore, di combattimento autentico e di corna spaventose, non c'è più bisogno di scoprire niente, tutto è già stato detto e tutto è già stato scoperto.
Dolores Aguirre, Miura, Escolar Gil, Isaías y Tulio Vázquez, La Quinta, Charro de Llén, Hernández Pla, Hubert Yonnet, Prieto de la Cal, Samuel Flores, Veiga Teixeira, Victorino Martín, sono solo alcuni degli allevamenti che questo torero ha affrontato in carriera, una carriera costruita a combattere tori duri e rognosi, tori vigliacchi e terribili, tori che la maggior parte dei suoi più ricchi colleghi non ha mai voluto vedere neanche in fotografia: dai riflettori di Madrid ai pomeriggi apocalittici di Ceret, due luoghi dove El Fundi è stato per le stesse ragioni amato, la sua concezione del toreo ha convinto e rapito gli aficionados più romantici, quelli legati all'idea di tauromachia come catarsi e riscatto definitivo dell'uomo, all'idea di tauromachia come disciplina grande e inarrivabile a condizione che a questa funzione partecipino tori integri e solidi, forti e selvaggi.
El Fundi, di questa liturgia autentica, è stato in venticinque anni di alternativa sacerdote privilegiato.
El Fundi per me è stato il maestro di quella encerrona concorso in un settembre di un pò di anni fa, impeccabile per tutto il pomeriggio; è stato il torero torero torero di quel lunedì glaciale ad Arles, nel 2008, di fronte a dei Miura terrificanti. E poi di nuovo a Bayonne o Dax, Barcellona o Madrid e altrove ancora, ora con il polso fermo, ora invece con i pensieri annebbiati, ma sempre, anche nelle giornate peggiori, dignitoso e serio.
Torero.
El Fundi era un torero così, senza aggettivi.
Adios, Maestro.
(foto Ronda - El Fundi a Barcellona, 2010)
domenica 14 ottobre 2012
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3 commenti:
Grazie maestro per una delle piu belle faene a cui ho assistito ad arles con i miura
ciao ruggero
El Fundi, Julio Aparicio, i fratelli Francisco "Paquirri" e Cajetano Rivera Ordonez, Julio Aparicio, Pepe Luis Vasquez,Antonio Barrera: si allunga il numero di toreri lascino le arene. Il giornale ABC ha cercato di individuare i motivi che hanno spinto questi toreri a tagliarsi la colleta:la famiglia e i figli, i soldi in tempo di crisi, nuovi progetti in altri campi, le paure suscitate da gravi ferite... sono tutti motivi, uno diverso dall'altro, che li hanno portati a questa decisione malgrado pensino tutti come José Tomàs che "vivere senza toreare non è vivere"...
Angelo
La differenza è che del Fundi se ne sentirà la mancanza, dei fratelli Rivera no. I motivi che li fanno despedire sono diversi, come diverso è lo spessore umano che li caratterizza. Il mio timore, però, è che alla fine loro ce li ritroveremo, lui no. Con respecto, ovviamente...Marco, Siena
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