"Oggi la storia sta finalmente per rendere onore a questi eroi:
non per apporre postuma sui loro orgogliosi petti una inutile medaglia
ma per rendere omaggio alla Storia dell'Uomo
che si eleva al di sopra della Bestia
e dall'alto la dileggia;
credano lorsignori a quel che vogliano,
lo si pensi anche ad un artefatto della cinematografia
per il diletto di bimbi e donnine
e irridano pure questi orgogliosi e fieri fotogrammi
scritti col sangue e il sudore degli eroi..."
L'Istituto Luce è un pezzo importante dell'Italia per gli italiani, già che in poco meno di un secolo di attività ha fatto da collettore per un popolo che si è ricostruito e infine identificato: strumento di propaganda del regime prima, capillare veicolo di informazioni e conoscenze poi, infine sistema di produzione di documentari e pellicole, l'Istituto ha portato il suo bianco e nero dalla grana grossa in giro per il paese, sugli schermi dei Lux urbani o sui teli arrangiati alla bene e meglio nei saloni parrocchiali di provincia.
In quelle immagini rigidamente bicromatiche gli italiani si sono riconosciuti e hanno imparato a conoscersi, hanno scoperto costumi e cultura nazionali come patrimonio collettivo, e hanno avuto davanti agli occhi immagini sì lontane ma in un qualche modo familiari: quei filmati di pochi minuti, confezionati con tecnologie ancora imperfette e che restituivano movimenti innaturali e saltellanti, sono l'album di fotografie in movimento della famiglia Italia, dagli anni venti ai primi del nuovo secolo.
Ed è capitato anche ai giovanotti della mia generazione di vedere, prima o poi, una Settimana Incom (in replica, naturalmente, che non siamo così vecchi), e di sentire quel tono metallico standard della voce fuori campo, a illustrare con aggettivi desueti e una prosa bizzarra le immagini che scorrevano sullo schermo.
Dal luglio di quest'anno, con un'operazione ammirevole e incalcolabilmente preziosa, l'Istituto Luce ha reso disponibile in rete il suo sterminato archivio: il canale Youtube di Cinecittà Luce sistematizza 30mila filmati, centinaia e centinaia di ore di cinegiornali, tonnellate di immagini e parole e musiche a raccontare quasi cinquant'anni di storia patria e di vicende del mondo.
Una delizia, sul serio.
A soddisfare le pruderie italiche, non di rado i servizi dell'Istituto si dedicavano al racconto di esotismi vari, narrando di vicende di paesi lontani, fatti curiosi o notizie di cronaca, con uno sguardo intrigato e teneramente ingenuo.
Ce n'è, naturalmente, anche per gli aficionados nostrani: inserendo come chiave di ricerca le parole corrida, o torero, da quel baule magico escono come per incanto filmati unici e divertenti, documenti storici affascinanti e magnifici.
Ci si può passare qualche bella serata, adesso che si va verso l'inverno e i tori si stanno allontanando.
Finiti quei video, si può tornare alle cose serie e alla conquista di Marte: il capolavoro guzzantiano che è l'eredità migliore che l'Istituto Luce ha lasciato
1 commento:
Spettacolare
michele
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