Esattamente un anno fa se ne andava Bernardo Valencia, matador de toros venezuelano: pubblichiamo questa intensa lettera che ci invia proprio oggi un nostro lettore
La notte scorsa, con la nebbia fuori dalla finestra, mi sono deciso a recuperare una scatola di latta piena di biglietti di corride alle quali presenziai in ventinove anni di passione, e subito ho pensato di estrarre il pezzo più pregiato: corrida de toros del '98, con un cartel formato da Bernardo Valencia, Joselito e José Luis Moreno.
Il ricordo è meno nitidio, le parole non esistono in questa malinconia: cerco ancora nei miei tesori, e gli occhi rossi stanno piangendo lacrime.
Il ricordo è meno nitidio, le parole non esistono in questa malinconia: cerco ancora nei miei tesori, e gli occhi rossi stanno piangendo lacrime.
Lacrime per Bernardo Valencia, l'uomo, il torero amico mio, que non c'è più.
Siamo ancora qui con polso fermo, con i pensieri incupiti dalle tante difficoltà, noi i tuoi ammiratori continuiamo a combattere per vedere un giorno il tuo nome inciso nella pietra.
A volte, solo in questa terra, mi vengono in mente le tue storie. Oggi sarebbero ventotto anni di carriera: il totero più importante della geografia nazionale, Bernardo della più prolifica dinastia di toreri dopo quella dei Bienvenida, Bernardo il figlio di Evelia e del Quemao.
Una carriera di cui fui testimone in preima persona, insieme al tuo amico Carlos Carli: Bombita non si sbagliava nel dire che saresti stato, un giorno, torero!
Maestro, vorrei dirti che i tuoi figli seguono il tuo cammino, Cristian si è da poco presentato in piccata in Spagna, il figlio di Cesare, Cesar Valencia, ha debuttato a Madrid e il figlio di José Antonio Berna Valencia sta portando avanti il nome della dinastia in Venezuela.
Sono sempre in contatto con i tuoi fratelli, e in modo speciale con Luis Miguel: e quando ci riuniamo sempre torniamo a ricordare quei giorni, quei momenti prima e dopo le corride.
Perdonami se non ricordo dettagli e date che tutti conoscono, ma mi considero un tuo amico e non un matematico, perdonami, però mentre cercavo nella mia scatola ho trovato una delle tue largas cambiadas, e i miei occhi stanno piangendo lacrime.
Lacrime per Bernardo Valencia, che non c'è più
Carlos Javier Carli
“Chamaquito”
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