martedì 8 dicembre 2009

Il momento della verità


Il Morandini ne parla così: "Francesco Rosi scopre la Spagna, un sud più a sud della Sicilia. La prima parte, cronistica e polemica, è eccellente: qualche sospetto di calligrafismo nella seconda con il rituale ripetuto delle corride e la mancanza di un vero conflitto drammatico".
Tre stellette su cinque.

Da molti salutato e ancora oggi indicato come il miglior film sulla corrida mai girato, curiosamente opera di un regista italiano, Il momento della verità è effettivamente una pellicola che merita una visione.
Sempre in bilico tra approccio documentaristico e musicarello (*), il film ha più di una chiave di lettura: se da un lato è una dimensione quasi scientifica a emergere, Rosi facendo come un'operazione di studio in forma di film sulla corrida, dall'altro la narrazione si addentra nella ricerca di riscatto sociale di Miguelin, che diventa torero per sfuggire le miserie e il duro lavoro della campagna andalusa.

Il momento della verità funziona soprattutto quando fotografa, con precisione e disincanto, le dinamiche meno conosciute che stanno dietro alla corrida: il vischioso rapporto tra il torero e il suo manager ad esempio è dipinto con pochi ma efficaci colpi di pennello, e con tanta lucidità da diventare potenziale paradigma del genere.

A latere, non si può non notare come siano cambiati i costumi, quelli cinematografici compresi: facciamo fatica a immaginare un film sulla corrida che, oggi, ritragga con altrettanza franchezza ed obiettività anche i momenti più pulp della tauromachia.
Nel film di Rosi la messa a morte del toro è ripresa più volte, si indugia sul primo piano dell'animale trafitto e agonizzante, il sangue è elemento essenziale nella narrazione.
Sfidiamo un qualsiasi regista dei nostri giorni a portare su pellicola le stesse immagini senza essere crocifisso.

Il momento della verità è in ogni caso un bel film, con qualche goccia di neoralismo che ancora gli scorre nelle vene, e capace di maneggiare con profondità e attenzione un tema così sfaccettato e di difficile trattazione come quello della corrida.
Visione obbligata per ogni aficionado, naturalmente.

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