giovedì 8 dicembre 2011

Tempi cupi


La mascherata di Quito è finita, deo gratias.
Rose al posto delle orecchie, tori che lasciano vivi la pista e vengono finiti nel buio delle cellette, aficionados indignati, indulti a catafottere: la fiesta senza la messa a morte, la morte della fiesta.

Il peggio del peggio i toreri e soprattutto le figuras che si sono prestate a questa schifezza: Ponce, Talavante e Castella in primis.
Gente che baratta l'integrità e il futuro della corrida con qualche mazzetta di dollari.

Castella, d'altronde, ha dichiarato un paio di giorni fa che alla plaza lui va a toreare, non a uccidere un toro.

Senza vergogna.

5 commenti:

Angelo ha detto...

Segnamoci questi nomi, qualcuno inatteso, semplicemente per ricordarci, quando li rivedremo su qualche manifesto, che non tutti i trajes hanno le stesse luci…:Enrique Ponce, El Fandi, Martin Campuzano, Miguel Abellan, Sebastien Castella, David Mora, Alvaro Camper, Antono Ferrera, Curro Rodriguez, FJ Hinojosa, D. Ribas,Diego Silveti,Ivan Fandino, Rafaelillo e Alejandro Talavante.
Se poi qualcuno volesse fare arrivare la sua protesta può farlo scrivendo a: corridasansmiseamort.nonmerci@gmail.com

Anonimo ha detto...

Ai toreri piace tantissimo la corrida senza "suerte suprema", non ci si sporca il vestito, non si perdono orecchie (simboliche, però le vogliono lo stesso) per una stoccata difettosa, non si rischiano cornate, è "politicamente corretta" e consente loro di andare avanti ancora per un po' per guadagnare soldi con meno pericolo e meno stress, perchè il pubblico che accetta questa pantomina non è certo di aficionados esigenti.


Non parlo solo dei "destoreatori" del mezzo toro, delle figurine abbonate all'indulto facile (che è il primo passo verso la corrida senza morte in pubblico), di quelli che fanno i modelli di Armani ed incarnano il tipo del metrosessuale di successo che segue la moda.

Anche Fandino e Rafaelillo, che quando devono farlo, affrontano i tori più duri, in fondo aspirano a diventare come gli altri. Ed anche Ruiz Miguel si è prestato alla farsa.

E poi ci sono quelli che ancora osano definirsi "toreristi"....

Saluti.

Marco

Anonimo ha detto...

Ed intanto, con fiuto oserei dire quasi beppegrillesco, il buon Ponce su burladero.com rigira la frittata:


"Matar al toro en el corral es una incongruencia y falsa moral";

"Pedimos consciencia y que se vuelvan a penasr las cosas, que se deje la libertad de los aficionados de ver la corrida íntegra, como tiene que ser", explicó Ponce, arropado por otro compañeros.

"El toro bravo tiene que morir con dignidad y honor, porque es un animal priviligiado. El que no lo conoce puede pensar cosas erróneas, pero el toro vive y existe gracias a las corridas y pedimos que vulva a morir en el ruedo para dar gloria a toda esa especie", reclamaba el diestro valenciano entre los aplausos de los asistentes.

Enrique Ponce actúo de portavoz de los toreros asegurando que "si hay un momento en el que hay que dar la cara es este. En un principio, de la rabia que me dio el enterarme de la prohibició, pensé en no venir, por luego recapacité. Si no vamos es lo que quieren los que han permitido la abolición", explicó a la vez que insisitía en que "hay que venir y desde aquí pedir a gritos que el toro vuelva a morir en la plaza, que es donde debe morir".

Ah, bé. Sì, bé.

Saluti,
Foresti

Anonimo ha detto...

L'Assemblée générale de l'UVTF [...]
Enfin, après ce vote, plusieurs voix se sont éleévées pour demander à la présidente de mettre au voix un blâme à l'encontre de Sébastien Castella pour ses déclarations de Quito où il avait déclaré que la mise à mort n'était pas l'élément fondamental du spectacle taurin. Après une discussion tendue, le représentant de Béziers défendant son concitoyen tandis que divers représentants de petites arènes appeaient à la sanction, Guillaume François a ramené le calme en proposant d'écrire au torero en lui demandant de rectifier ses déclarations.

Diego

Anonimo ha detto...

Meno male che ci sono ancora, specialmente in Francia, ma non solo, aficionados con la schiena dritta, e non solo adulatori sciocchi.

Saluti

Marco