martedì 1 maggio 2012

Corrida magrittiana





Dopo la corrida goyesca di Madrid o Ronda o altrove, dopo la corrida picassiana di Malaga, signori e signori ecco il nuovo matrimonio tra tauromachia e arte pittorica: Saint Martin de Crau ha inaugurato domenica, suo malgrado, la prima edizione della corrida magrittiana.

Esaù Fernandez ha elevato in dieci minuti sciagurati il surrealismo a catastrofe non solo taurina ma interplanetaria, ha stuprato le idee di valore e coraggio e serietà che fanno del torero un superuomo, ha catapultato l'arena di Saint Martin in un buco nero impensabile.
Beccato da qualche olé di scherno al sesto toro, dopo non essersi brigato di allontanarsi nemmeno mezzo metro dal burladero né per saggiarlo con la capa, né per metterlo in posizione alla picca, nè per fingere un minimo di impegno e dunque lasciando tutta la responsabilità ai subalterni, presa la muleta in mano il prode Esaù si è avvicinato al suo avversario: ancora qualche olé di rimprovero e sarcasmo dal pubblico, un solo passo con il panno, e il nostro se ne partiva con fare indignato verso le assi.
Presa la spada, e con gesti plateali facendo capire alle gradinate che lui non accettava rimbrotti, si accaniva sull'animale per ucciderlo malamente in più tentativi frettolosi e supponenti.
Come se quel Cebada Gago fosse un fastidio di cui sbarazzarsi presto, come se quell'arena e quegli aficionados fossero uno sfortunato ed obbligato incidente in una stagione fatta di glorie nelle più blasonate arene del mondo.

Esaù Fernandez è stato vergognoso e pessimo, e pure demenziale: ha voluto giocare la parte del torero geniale e imprevedibile, ma il problema è che Esaù Fernandez sta a Curro Romero come Bombolo sta a Marlon Brando.
Curro Romero poteva permettersi di non vedere il toro, certo, ma Curro Romero trasformava la bronca in ovazione solamente uscendo con passo torero dall'arena.
E Curro Romero era Curro Romero.

Esaù Fernandez merita di non firmare più contratti, in Francia sicuramente ma ci auguriamo anche altrove, per questa stagione e magari le prossime.
O si è torero o non ci si veste di luci, ché il toro e il pubblico e la professione richiedono rispetto, totale e devoto.

Questo è una pippa.


(qualche notizia in più qua; artwork Alle Cinque della Sera)



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Avremmo dovuto fare come a Genova ed imporgli di togliersi il traje.

Se la Fiesta è in mano a questi ragazzetti inabili che non sanno neppure dove mettersi davanti ad un toro che mostra un minimo di intelligenza e poi hanno ancora il coraggio di risentirsi se il pubblico manifesta dissenso...
Trovo anche scandaloso che i giornali tacciano e scrivano "silencio" quando io ero presente e in silenzio non c'era nessuno, perché gli stavamo urlando di tutto. Dovrebbe vergognarsi il giovanotto non chi fa le cronache taurine.

Purtroppo bisogna sempre dire che sono tutti bravi, tutti belli, che se il torero non ha preso 2 orejas è colpa del toro che "no sirve", non che ormai vedi gente sempre fuori traiettoria, di profilo e col "braccio a prolunga" tanto il toro passa lontano...

Uffa, mi hanno fatto tornare arrabbiata.

Meno male che c'eravate voi...

Marzia

Anonimo ha detto...

Non basta nascere a Camas (Sevilla) per assomigliare a Curro Romero o a Paco Camino. Comunque l'impresentabile Esaù è riuscito a far dimenticare che la corrida di Cebada era composta di 6 tori ben presentati e con casta, che Sergio Aguilar ha avuto anche lui una pessima "tarde" a causa della "voltereta" inflittagli dal suo primo toro, e che Tomasito, per cui temevo molto, tutto sommato è uscito dignitosamente e incolume dalla difficile prova, anche se il Presidente non gli ha fatto certo un favore a regalargli l'orecchia al suo secondo toro, che non aveva chiesto nessuno, per cui Tomasito saggiamente ha rinunciato a uscire "a hombros".

Le cronache compiacenti sono abituali, è così che si cerca di formare un pubblico incompetente e pecorone.

Saluti

Marco

Anonimo ha detto...

Ero anch'io a Saint Martin de Crau e per la prima volta ho mandato una mail di protesta a Mundotoro...noto solo ora che hanno modificato nottetempo (non credo solo per misero merito mio) la ficha...ovacion è almeno diventato division...

Plaza de toros de Saint Martin de Crau. Toros de Cebada Gago. Sergio Aguilar, ovación y división; Tomasito, oreja y oreja; Esaú Fernández, ovación y división.

E' rimasta purtroppo agli atti la seguente, ma che volete fare...

Esaú Fernández estuvo por encima de la condición del tercero y sexto.

Quindi, direi, primo colpevole la prensa...se un torero non ha nemmeno come deterrente due righe avverse su mundotoro...chi glielo fa fare? Si, il pundonor, eccetera...

Secondo colpevole: ma chi ce l'ha messo il povero Esaù a SMdC a matar i Cebada? Forse il ragazzo dovrebbe trovarsi qualcuno di più avveduto...non credo, per i pochi soldi che avrà preso, che gli abbia fatto piacere farsi 3000 km di furgoneta per essere sbeffeggiato. Semplicemente, i cebada non sono il suo. Speriamo l'abbia capito...discorso diverso per Sergio Aguilar, ma aveva Madrid oggi e credo due calcoli dopo il voltereton se li sia fatti...

Terzo colpevole: il buon Esaù, che non mi rivedrà per lunga pezza. Però ci sta che a 20 anni si facciano stupidaggini, meno gradevole è stata l'arroganza con cui si è posto.

Pier

Paolo Dallorso ha detto...

Premesso: Esaù è un arrogante pezzo di merda. E "Stronzo" e "pagliaccio" sono le cose più carine che gli ho gridato dietro.

Conostante la sua lidia surreale - se lidia si può chiamare - ha avuto una collocazione, e un senso, nei miei due giorni a la feria de la Crau.

Perchè c'erano stati gli amici - splendidi - e la mia prima visita in ganaderia e il pastis e le birrette e il cibo consumato in mezzo ai tori. C'erao stati i Pages-Mailhan e i Cebada - e lidie più che accettabili.

Mancava solo la bronca e Esaù ci ha regalato anche questa. Per ricordarci cosa è toreo e cosa non lo è, per darci la possibilità di sentirci aficionados veri, distinguendoci, con la nostra rabbia urlata a squarciagola, da tutti quelli che non capiscono "come si possa fischiare un torero".

Grazie, buffone. Grazie, Esaù.