mercoledì 2 dicembre 2009

Gli animalisti vogliono l'estinzione degli animali


Per quanto mi riguarda l'animalismo è una nevrosi metropolitana del ventunesimo secolo.
Non ci fossero la paura degli immigrati e il risibile tema della sicurezza, che qua in terre padane va per la maggiore, direi la nevrosi metropolitana del ventunesimo secolo.
Per quel che mi è dato di sapere, dopo 36 anni passati a frequentare l'appennino e i suoi abitanti, con quattro nonni su quattro che provenivano dalla provincia, in campagna l'animalismo rimane una bizzarra affezione dei cittadini.
In campagna l'animalismo è un problema che non ci si pone.
In campagna, dove il rapporto tra l'uomo e l'animale è trasparente, equilibrato e giusto, l'animalismo fa ridere, è una perdita di tempo, è una stravaganza.

Ma non divaghiamo.
Il punto è che oggi ci sono solo gli ecologisti urbani, tutti tesi a difendere una natura più immaginaria che reale, che riescono nella funambolica sintesi tra antitaurinismo e ecologismo.
Se c'è un dominio attorno a cui l'ecologismo dovrebbe erigere bastioni e strenuamente battersi per la sua difesa, questo è proprio quello della tauromachia.
Antitaurinismo ed ecologia non vanno d'accordo, anzi: stanno agli opposti.
Paradosso?
No, tutt'altro.

Quali altri animali che gravitano nell'orbita dell'uomo possono vantare una vita così rispettata, serena e ricca, come i tori da combattimento?
Quattro anni a pascolare in tenute che sono meraviglie naturali, oggetto di cure premurose, di un amore che ha pochi pari, di culto finanche.
E gli ultimi venti minuti della vita passati a fare quello che è, nel dna, il segmento più puro: combattere.
Quali altri spazi che l'uomo consacra e dedica agli animali sono tanto preziosi, floridi, ricchi e sani come gli allevamenti dei tori?
Paradisi di bellezza che esistono solo nei paesi taurini, le ganaderias di tori da corrida (450.000 ettari nella sola Spagna!) sono oasi ambientali, manifesti dell'ecologia, dove il verde è verde e gli animali sono animali e non giocattoli o passatempi urbani; ecosistemi rari e complessi dove la natura è principessa e regina, dove il re è il toro e dove i sudditi sono una fauna e una flora vive, sane, salve.

Qui, quattro, cinque anni da re.

E',questa, giustificazione sufficiente per l'uccisione del toro in corrida?
No, evidentemente no.
C'è dell'altro e lo sappiamo.

Ma temiamo che chi grida tortura, vergogna, basta!, chi si dedica a pagliacciate fuori dalle arene o chi nega a priori nelle cene fra amici, non sia consapevole delle conseguenze.
Domanda aperta agli animalisti e agli ecologisti delle città: vogliamo la soppressione della corrida?
Va bene, e sia.
Ma cosa ne facciamo di tutti quei toros bravos che nascono e vivono (bene) per quella?
Se chiudiamo con la corrida nessuno, nessuno, continuerà a prendersi cura dei toros bravos: troppo pericoloso e quindi costoso allevarli per la carne.
Metterli in una riserva? Perfetto.
Finanziata da chi, dallo Stato? Faccio fatica a crederci.
450.000 ettari di riserva? Faccio ancora più fatica.
E quale casta o linea di sangue ci mettiamo? Le altre dove vanno a finire?

Chiudiamo con la corrida per evitare ai tori di morire nell'arena.
Grandi.
Se chiudiamo con la corrida non solo non evitiamo la morte degli individui, che sarebbero immediatamente destinati, tutti e indistintamente, al mattatoio.
Ma otteniamo il capolavoro strategico di estinguere la specie, la morte collettiva della specie.
Se neghiamo e aboliamo la corrida sulla terra non esisteranno più tori selvaggi.

E voilà, teorema dimostrato.
Gli animalisti (che sbraitano contro la corrida) vogliono l'estinzione degli animali.

(foto Ronda - chez Riboulet, a pochi km da Arles)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ragionamento geometrico.

Marco.

Pietro ha detto...

Gigio sempre il numero uno!
Purtroppo con certa gente non c'è possibilità di dialogo,si ritengono amanti degli animali perchè uccidono un cane di 50 kg in un appartamento di 30 metri quadrati....

Anonimo ha detto...

Parole sacrosante, bravo, scrivi benissimo. E'quello che ho sempre pensato, ne ho discusso negli stessi termini proprio ieri a cena con amici. C'è in giro una ignoranza e una disinformazione incredibile, c'è ancora gente che crede che i tori vengano drogati prima della corrida e altre amenità....
Chicco.

Anonimo ha detto...

Non sarebbe legale, ma spesso quando toreano toreri cosidetti "artisti" (termine che copre spesso la mancanza di tecnica e di coraggio per affrontare veri tori) qualche cosa di più di un sospetto di manipolazione degli animali, con sostanze varie, e di ritocco delle corna, è fondato. La realtà è che i peggiori nemici della Fiesta sono proprio certi "taurini".

Saluti

Marco

Anonimo ha detto...

Bravo Gigio, più+ chiaro del teorema di Pitagora. Bat

Il Baso ha detto...

AMMA le animaliste sono delle gran fregne però!