domenica 15 maggio 2011

La seggiola flamenca




Il 17 marzo scorso, a Valencia, Morante ha accolto il suo primo toro con un capeo che resterà per sempre inciso nella retina degli aficionados presenti: così ci dice Toros, la rigorosa rivista taurina, i cui cronisti sono soliti fare pochi sconti a tori, toreri e tutto ciò che vedono.
Evidentemente posseduto quel giorno dal demone dell'ispirazione, ubriaco di quel duende che solo i gitani conoscono e che nessun altro, davvero, mai potrà spiegare e capire e provare, Morante si è concesso pochi minuti dopo un lusso raro, una di quelle libertà che solo gli artisti veri si possono prendere e che scolpiscono la storia dell'arte.
Quello stesso toro già banderigliato, le trombe ormai già squillate per annunciare il passaggio all'ultimo tercio, la capa in mano a Morante quasi scottava, vibrava, chiamava.
Così il torero, quando tutti si aspettavano che se ne uscisse dalle assi strumenti in una mano e cappello per brindare nell'altra, tiene con sè invece la cappa, entra di nuovo in pista e chiama il toro.
E gli serve "due chicuelinas d'antologia seguite da una mezza belmontina".
L'arena in trance.
Cose da artisti, da zingari, da geniacci.

Nel preciso istante in cui scrivo queste righe, Morante de la Puebla si appresta a camminare il suo primo paseillo della stagione a Madrid. Nunez del Cuvillo naturalmente, sempre loro.
Chi sa come ripercorrerà quello stesso cammino fra un paio d'ore: se tra i fischi dell'arena o sulle spalle, in trionfo. E chi sa di che umore lascerà gli aficionados, se depressi o estasiati: mai come con Morante la gente va all'arena con un atteggiamento di fede cieca, sperando ogni volta che sia il giorno buono, il giorno del demone, di un singolo e gigantesco gesto, dell'arte sublime, ma mai come con Morante la gente esce dall'arena vuota, delusa, triste anche.

Certo che a Morante una cosa va riconosciuta: il suo toreo è davvero guidato dalla scintilla, dalla folgorazione, dal sentimento del momento; e quando non è giornata non la tira lunga, due passi e se non c'è lo spirito, l'unione, la musa ispiratrice, allora...spada e adios.
Molto meglio così, c'è da riconoscerlo, che non chi accumula passi su passi, decine e decine di passi inutili, per faenas lunghe, meccaniche, insapori.
Ecco, le tre o quattro volte che ci è capitato di vedere Morante eravamo proprio in uno di questi giorni.
Lui e l'ispirazione non si erano dati appuntamento.

Dicono invece che un annetto fa, a Nimes, la giornata fosse di quelle buone.
Morante vede il toro, gli piace, lo ispira. Terminata una serie con la cappa, si ritira nel contropista e chiama il suo valletto: gli ordina di andare in città a cercare una seggiola. Una seggiola? gli fa quello. Sì, una seggiola. Ma che sia una seggiola flamenca. Una seggiola flamenca.
Il ragazzo parte come un fulmine, si infila in ogni bar, in ogni ristorante, e intanto i minuti passano, il toro conosce il cavallo e poi conosce anche le banderiglie. Ma finalmente la seggiola è trovata, il mozo de espadas torna giusto in tempo. Morante la prende, la osserva, gli piace: è di legno verniciata di bianco, con linee sinuose, ricami ed un cuscino di velluto color amaranto.
Inizia la faena seduto su quella sedia, due o tre passi prima di alzarsi, è l'omaggio a Joselito, morto esattamente novant'anni prima e maestro nella suerte de la silla.
La mattinata è di quelle buone, e la faena è di quelle senza tempo.
Fino a quando il toro, nell'impeto, travolge la seggiola, la ribalta. Il ragazzo esce da dietro le assi, e la sistema, la rimette in piedi. Morante lo vede con la coda dell'occhio e si affretta a finire la serie: lascia il toro in mezzo alla pista, si avvicina alla seggiola e con la spada le dà un colpetto, fino a farla cadere di nuovo.
Il toro l'aveva rovesciata, andava lasciata rovesciata.
Finì con due orecchie e la coda, ma conta poco.
Quel gesto di ribaltare di nuovo la seggiola, ecco, Morante è tutto lì dentro.


Inizia il paseillo a Las Ventas, Morante de la Puebla è vestito di verde bottiglia e oro.
Chissà che giornata sarà.


(foto Ronda - Morante a Siviglia, settembre 2009)



1 commento:

francesco ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=a9cXlzF7n2s