martedì 26 maggio 2009

La dichiarazione di Siviglia


Una tavola rotonda organizzata dall'Unione Latina in collaborazione con la Junta de Andalusia, il municipio di Siviglia e la Real Maestranza, ha riunito intorno alla metà di aprile una serie di attori e studiosi della fiesta, a dibattire intorno al tema della corrida.

Il colloquio, dal significativo titolo de La fiesta dei tori: un patrimonio immateriale condiviso, alla fine ha avuto per sintesi e manifesto una dichiarazione redatta e sottoscritta dai partecipanti (sul sito il pdf), e che qui traduciamo e riportiamo per intero.

Noi professionisti, ricercatori e scrittori provenienti dagli otto paesi dell'America e dell'Europa di tradizione taurina, avendo partecipato al colloquio La fiesta dei tori: un patrimonio immateriale condiviso appena conclusosi, per iniziativa dell'Unione Latina e con il sostegno della Junta de Andalucia, nel magnifico quadro della Real Maestranza de Caballeria de Siviglia, dichiariamo:

- Che la corrida, la cui espressione moderna si cristallizza nella Penisola Iberica alla fine del 18° secolo, particolarmente in Andalusia, trova le sue radici nel fondo millenario della cultura mediterranea che i popoli latini hanno ereditato, cultura nella quale il confronto tra uomo e toro, così come la sua interpretazione simbolica, hanno dato vita a un grande numero di miti, celebrazioni e opere d'arte
- Che questa festa, in ognuna delle sue interpretazioni, riflette la sensibilità di ognuno dei popoli e delle comunità che la condividono, ma che essa esprime ugualmente, da un punto di vista etico e culturale, i valori fondamentali dell'uomo latino e il modo in cui egli si confronta alla vita, alla morte e all'effimero

- Che la tauromachia è fondata sui princìpi di rispetto per il toro, da parte di allevatori, toreri e aficionados, durante il combattimento e nel corso del suo allevamento nelle migliori condizioni di libertà, all'interno di spazi protetti che costituiscono una riserva ecologica insostituibile per la fauna selvaggia e la flora, e che permettono di conservare numerosi mestieri e tradizioni della campagna

- Che in definitivo la fiesta taurina costituisce un patrimonio culturale immateriale, riunendo l'insieme dei criteri specificati nell'articolo 2 della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, siglata all'Unesco il 17 ottobre 2003, che si applica ai campi delle tradizioni ed espressioni orali, delle arti dello spettacolo, delle attività rituali e festive, delle pratiche legate alla natura, dei mestieri e dell'artigianato tradizionale

- Che la protezione di ogni espressione del patrimonio immateriale condiziona la diversità culturale e garantisce uno sviluppo continuo, come afferma il testo di questa Convenzione; che, peraltro, la promozione della diversità delle differenze culturali è stato argomento di una convenzione firmata nel 2005 dall'insieme degli Stati rappresentati all'Unesco al fine di evitare, nei limiti imposti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, le conseguenze nefaste della globalizzazione.

Di conseguenza raccomandiamo alle autorità competenti dei nostri rispettivi paesi di adottare l'insieme delle misure necessarie alla difesa e alla promozione della Fiesta taurina e al suo riconoscimento come patrimonio culturale immateriale a livello regionale, nazionale e mondiale. Ringraziamo l'Unione Latina per l'organizzazione di questo colloquio, la Junta de Andalucia per il sostegno a questa iniziativa e, più in generale, per il suo impegno nella promozione della nostra Fiesta, così come la Real Maestranza de Caballeria di Siviglia per la magnifica accoglienza.

Ringraziamo anche l'insieme di organismi e istituzioni che hanno dato il loro apporto e sostegno. Aderiamo alla Dichiarazione del Forum Mondiale della Cultura Taurina tenutosi nell'isola di Terceira all'inizio dell'anno.

Sosteniamo ogni iniziativa presa da organismi o associazioni appartenenti ai nostri otto paesi, in favore della difesa e della promozione della Fiesta taurina.
Ci impegniamo ad attivare un coordinamento e una solidarietà costanti per mantenere vivo questo patrimonio immateriale condiviso dal mondo latino.


Siviglia, 16 aprile 2009


tra le firme, quelle de El Juli, Cesar Rincon, Esplà tra i toreri, poi di Eduardo Miura, di alcuni sudamericani, del filosofo francese Francis Wolff e di altri ancora

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