martedì 8 giugno 2010

Artisti





Chiaramente, le idee degli altri artisti che incontravo erano del tutto diverse dalle mie.
Cocteau cercava nella fiesta una forma poetica; Picasso si interessava a tutto ciò che è movimento, violenza, alle scene in cui si affrontano il toro e il torero.
Diceva spesso che avrebbe voluto essere picador pittosto che pittore.
Dalì vi vedeva l'immagine mitologica del Minotauro, e altre cose piuttosto stravaganti.
Bunuel infine vi scopriva una voluttà che era insieme mistica e erotica.
Tutte queste interpretazioni non mi sembravano sempre pertinenti, ma mi interessavano.
Cocteau per esempio pensava che la tauromachia fosse innanzitutto un balletto.
E io credo che il torero debba sempre essere un ballerino statico, immobile, con quel ritmo e quella cadenza che noi chiamiamo, in gergo, il temple e il mando.

Luis Miguel Dominguin in Des taureaux dans la tete, di François Zumbiehl

(foto Ronda)

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