La Tauromachie- historie et dictionnaire (*), autentica e preziosa garzantina della corrida, ascrive Juan Mora alla categoria dei toreri artisti: "occore comunque riconoscere una buona estetica che regala un incontestabile fascino alle sue faenas", vi si legge.
Juan Mora è nato a Plasencia 47 anni fa, ha preso l'alternativa a vent'anni dopo una carriera di ben 106 novilladas, ed è praticamente il sosia dell'attore comico americano Tim Allen.
Nel 2001 ha rischiato di lasciarci la pelle, a Jaen, incornato da un toro di Joaquin Barral.
Oggi non se lo fila nessuno.
Ieri Juan Mora, due contratti quest'anno, due contratti in tutto l'anno, ha cambiato tutto: mesi di dibattito e polemiche su Barcellona, un anno di cronache, di disillusioni, di cifre, di oblio personale, tutto.
Ieri Juan Mora ha fatto una cosa che è insieme l'essenza della tauromachia e la certificazione della sua grandezza: ha toreato con sentimento.
Ha tagliato due orecchie al suo primo toro dopo non più di venti passi di muleta: quelli con la sinistra pieni di cuore, di emozione, di purezza.
Venti passi per due orecchie, è la lezione del vecchio leone.
Fatto straordinario, Juan Mora lavora alla muleta tenendo in mano la spada per uccidere.
La verità.
Un'ultima serie a sinistra, toro in posizione, e stoccata perfetta e autentica.
La purezza del gesto, la verità del toreo.
Sentimento torero.
Dicono che Las Ventas abbia seppellito di olé i suoi venti passi, e che dopo la stoccata en todo lo alto gli si sia arresa e concessa, come una donna sedotta con arte e conquistata per sempre.
Juan Mora ha levato le mani al cielo, ha abbracciato l'alguacil, ha preso le due orecchie e le ha passate a suo figlio.
Ha fatto la vuelta con lui.
(foto Juan Pelegrin - Manon)
domenica 3 ottobre 2010
Sentimento
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1 commento:
jolie photo, tu y étais?
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