Vieni, ti racconto una storia: e poi dopo seguimi, la racconteremo insieme.
Così ha mormorato Morante a Cacareo, un giorno umido e grigio a Bilbao; il verde foglia del vestito, il colore delle nocciole d'autunno il manto.
Vieni ascoltami, ti racconto una storia.
Bilbao, martedì 23 agosto 2011 - corrida di Nuñez del Cuvillo, quarto toro del pomeriggio: è inevitabile il ricorso alla cronaca, per introdurre e cantare la poesia.
Cacareo, dunque. Dieci minuti di fischi, dieci minuti di olé.
Cacareo è un toro che di Bilbao conosce innanzitutto due cose, il cielo uggioso e la fastidiosa eco di diecimila pitos: entra e perde la mano sinistra, poi vaga per la pista, si sorbisce una prima picca pessima nella schiena, vaga di nuovo per la pista, va a tuffarsi nel cavallo di riserva.
Ventimila mani si uniscono a coppa attorno a diecimila bocche che così ululano e insultano meglio lui, che è davvero terribile, e il presidente, che non fa uscire il fazzoletto verde.
L'autorità ordina invece l'uscita dei picadores e il torero a tradimento gli fa dare una terza razione di ferro, che Cacareo non rifiuta e prende rassegnato e fiducioso, proprio così come si beve una medicina.
Fischi.
Ma a Cacareo i fischi evidentemente non fanno impressione, e continua a fare di tutto per averne in regalo ancora, e ancora.
Tutto grigio plumbeo come il cielo e la pista, e adesso anche i peones sembrano grigi, e le assi e le cappe e la gente, e tutto.
Tutto grigio.
Poi, Morante.
Lasciamo perdere la faena, inutile raccontarla. Impossibile tradurla.
E' poesia, ispirazione, sentimento, e poi illusione, e sogno, e brividi. E' un concerto di musica barocca per toro e muleta, è la vertigine inebriante dei passi in vortice, è il profumo sivigliano di quelle fioriture, è sospensione del tempo. Si annichilisce la ragione, è la dittatura del cuore.
E' il flusso sciolto e imprevedibile della sensibiltà, è l'accoppiamento perfetto e impensabile di uomo e toro, è armonia e virilità.
E' La Gracia de Dios, è l'arte più grande ed eterna.
Non leggetene, non cercatene notizie: non si può cantarla oggi, come non lo si poteva fare una settimana fa all'uscita dall'arena, e non si potrà farlo tra trent'anni.
Lasciamola lì a vivere ancora tra i granelli della sabbia cinerea che ne custodiscono il segreto, e nelle memorie di chi c'era.
Il prima e il dopo, l'inizio e la fine della storia.
In quello, in quello c'è tutto.
Cacareo vaga per il ruedo, il pubblico lo vuole rientrare.
Matias Gonzales, seduto al posto di comando là in alto, lo tiene in pista; Morante, nel suo verde brillante che fa a pugni con il nero della rena, non lo perde di vista un solo momento.
E comincia a raccontare il suo romanzo.
La muleta tenuta nelle due mani, il corpo chinato e basso, le gambe allungate, i movimenti grevi: otto passi con il panno rosso che pesa 542 chili come tutto Cacareo, che piegano e annichiliscono il toro, che confondono una plaza intera. Otto passi per portare la bestia via dalle assi, per sottometterla ed educarla, per raccontarle una storia nuova; otto passi e le braccia che si curvano perché in quella muleta c'è il fardello di tutta Vistalegre e di tutta Bilbao e di tutta la Spagna, c'è la responsabilità della storia intera della tauromachia, c'è l'essenza e il senso della lotta tra l'uomo e il toro e l'inesauribile fede nella vittoria dell'uomo, otto passi e uno sforzo colossale e maestoso.
Il corpo che si flette e si abbassa e si congiunge al profilo dell'animale, lo emula e lo costringe, lo avvilisce e infine si impone, lo umilia, lo persuade.
In due, in due soli in quella cattedrale pagana in cui ora tutti recitano l'alleluja non hanno mai perso la fede: il presidente e il torero.
Gli unici due, certo, a capire cosa sta succedendo e, forse, a capire come proseguirà quella storia.
Tutti gli altri sono folgorati, inebetiti e pure ancora scettici: l'uomo gira per un attimo la schiena al toro e tutti si dicono ecco il Morante che abdica, accorcia, tronca.
Ancora fischi.
Poi, il miracolo.
Morante offre la muleta al corno destro di Cacareo, e il corno destro di Cacareo si trascina dietro Cacareo intero e si abbandona a quell'offerta perché Cacareo è vinto, Cacareo ora è toro, Cacareo dopo quegli schiaffoni portati con le braccia che erano d'acciaio e i polsi che erano vangelo ora è pronto ad ascoltare quella storia.
Sette passi a destra, inspiegabili, e un passo col petto a sinistra.
Morante.
In mezzo, la faena sulle due mani con i molinetes e i pechos e i trincherazos e quel cambio di mano e tutta la liturgia.
E poi la fine, prima della spada.
La muleta brandita a due mani e comandata sopra la testa del toro, ancora quel senso di gravità nei gesti e di assurda pesantezza degli strumenti, ayudados por lo alto che sembrano la copia perfetta di una stampa color seppia di cent'anni fa.
E' la toreria eterna, è la toreria maschia e dominatrice, è l'omaggio e la celebrazione della tauromachia.
Passi con la spada in alto, il corpo obliquo cargando la suerte, la gamba fuori e il mento sul petto, indicando e obbligando l'uscita.
Estoconazo sin puntilla.
Due orecchie.
Estasi.
(foto da Sol y Moscas - Morante a Bilbao, 23.08.11)
lunedì 29 agosto 2011
Vieni, ti racconto una storia
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25 commenti:
Un post meraviglioso per una lidia maestosa cui ho avuto la fortuna e l'onore di assistere.
Grazie.
Bravo Luigi!!
Finalmente hai avuto la fortuna di vedere e saper assaporare il gran Morante!
Le tue parole sono le migliori che ho letto su quella tarde indescrivibile per chi non c'era.
Bravo!
Paolo
El aficionado puro, lo primero que le interesa del cartel es la ganadería y la hora de comienzo de la corrida. Los espadas, con ser muy importantes, constituyen un factor secundario en sus motivaciones, pues, toree quien toree, acudirá al festejo en cualquier caso. No suele alentar partidismos y lo mismo elogia hasta la excelsitud la actuación de un torero una tarde, que destruye analíticamente la siguiente. Algunos aficionados, cuando se les pregunta cuál es su toreo favorito, se sienten ofendidos por la duda y responden severamente:
-Yo no soy de nadie; sólo del que lo hace.
Joaquín Vidal (El Toreo es Grandeza)
"hay gente pà tò" (Rafael El Gallo)
Proprio così, c'è gente per tutti i gusti: c'è chi ammira IL TOREO e chi sbava per il torero.
Grande, grandissimo Morante il 23.08.2011 a Bilbao, nel suo secondo toro, un toro di Bilbao, con trapìo e "in punta", un po' complicato e per niente chiaro, ma con una certa casta che lo redimeva dalla sua prevedibile "cuvillità".
Faena di lidia ed adeguata alle condizioni del toro. Ma con arte ed ispirazione. Senza "cruzarse" totalmente, è vero, ma senza nemmeno tirar linee o praticare un toreo di espulsione.
Nulla di preparato, nessuna trovata grottesca come la sedia in falso barocchetto per un povero juanpedro-robot di una mattina di Nimes, nessun "cuadro flamenco" nei tendidos come al Puerto de Santa Maria, ma una Plaza che conserva un minimo di serietà e di esigenza.
Ha "toreado" e non ha "pegado pases".
Ahh, e la stoccata, ortodossa e fulminante.
Per questo mi associo ad elogiare fino all'eccelsitudine la prestazione di Morante a Bilbao nel suo secondo toro il 23.08.2011, come altre volte l'ho biasimato in funzione di quello che puntualmente ha fatto, o non ha fatto.
I miracoli non accadono tutti i giorni e sarebbe stolto non riconoscerli, il 23.08.2011 Morante è apparso alla Virgen de Begoña, beato chi l'ha visto.
Saluti
Marco
E non vorrei aver visto male, ma mi sembra tanto che tutta la faena l'ha fatta con la spada vera (forse per questo all'inizio lo hanno fischiato pensando che volesse "abbreviare", invece di applaudire per non usare la ridicola protesi dello spadino simulato).
Se ha usato la spada vera, sicuramente Lagartijo e Rafael el Gallo per riconoscenza lo hanno ispirato dal cielo. Se qualcuno ha visto meglio questo particolare, mi interessa una conferma.
Saluti
Marco
E chi lo dice che quello che ora qui si scrive di Morante sia autentico?
Che stavolta non si “sbava” per una faena (e il torero)?
Che “l’eccelsitudine” sia ora l'aggettivo appropriato (o solo ora)?
Che le altre giornate di gloria, in cui non si era presenti (o si era assenti perché Morante era ritenuto un “enfermizo” o un “pegapases”) erano solo una montatura (come si è scritto)?
Non è colpa mia se ci sono dei santommaso, ma Morante lo si è visto altrettanto bene (e anche meglio) in altre piazze serie, con tori in punta, altrettanto complicati e con la spada de verdad (che a Bilbao non aveva)...e a volte rasentando "l'eccelsitudine" (altre "petardeando", soprattutto quest’anno).
Domingo Delgado, con cui vedendo la corrida ci si stupiva per la seconda orecchia data senza esitazione da Matias, titolava la sua cronaca:
“Por fin vieron a Morante en Bilbao!”
Ecco.
Comunque ancora complimenti per il post!
Saluti,
Paolo
Sig. Paolo questo intervento fatto di malcelato sarcasmo e vecchie ruggini non si addice al ruolo che Lei ricopre.
Aveva ragione quel vecchio socio del Suo club quando Le consigliò di maturare un poco, come uomo e come aficionado, prima di prendersi la responsabilità di presiedere il CTM.
Io ho visto la corrida in diretta grazie a internet, con accanto mia moglie e il mio gatto.
Voglia credere ai miei cordiali saluti,
Paolo (anch'io)
Generalmente su queste pagine, e mi rivolgo al Paolo del penultimo commento, cerco di commentare con le capacità che ho quanto vedo all'arena, ogni singola e irripetibile volta; e lo faccio consapevole di andare all'arena, ogni singola e irripetibile volta, con l'approccio il più laico possibile.
Così, quando vidi Morante in uno stato pietoso e pessimo lo scrissi, e invece questa volta ho raccontato di come è stato grande - per quanto mi riguarda ovviamente - Morante a Bilbao. Nessun problema di coscienza né nell'uno né nell'altro caso, e nessuna deriva santommasista.
I Palha a Madrid quest'anno sono stati disastrosi e l'ho scritto, David Mora a Saint Martin de Crau è stato fantastico e l'ho scritto.
E questo non perché io sia un ultras di Mora o tifi contro i Palha, ma perché quelle due volte ho scritto di quello che ho visto.
Nessun problema a dire che Morante è stato enorme a Bilbao, nessun problema a dire che altre volte è stato demenziale. Soprattutto, nessun particolare piacere o dispiacere intimo nei due opposti casi.
So di ripetermi, ma credo davvero che l'aficionado sia cosa diversa dal tifoso, che andare all'arena per tifare ci privi di una buona fetta della profonda dimensione che ha l'aficion; e che soprattutto deprima il senso e la condizione dell'aficionado, che se diventa ultras mortifica tutta la grandezza della tauromachia.
Chi siano i santommaso non lo so e non mi interessa saperlo, e francamente mi sembra anche stupido volerne individuare.
Non so nemmeno chi abbia la patente per stabilire che quello che si scrive su queste pagine sia autentico o meno: se dovessi rispondere a bruciapelo direi che quella patente casomai me la do da solo e che in ogni caso non tocchi certo a questo Paolo decidere dell'onestà intellettuale di queste pagine.
Non conosco il piacere e l'importanza di vedere le corride insieme a questo Delgado, sarà dura ma me ne farò una ragione.
Io la corrida di martedì 23, per allungare la lista proposta dal Paolo dell'ultimo commento, l'ho vista di fianco alla mia compagna, in delantera de galeria sol. Lei non si è stupita per la seconda orecchia data senza esitazione dal presidente, e a me interessa molto la sua opinione e assai meno quella di altri.
Un saluto a tutti
con questa volgare abitudine di sottolineare sempre le sue conoscenze nel mundillo taruino caro sig. Paolo mi ricorda un vecchio aficionado italiano che il mio amico moles chiamava il mozzole.....
sì ma se arriviamo a scrivere articoli su una corrida vista su uno schermo e non dal vivo dimentichiamo tutte le emozioni e gli aspetti che solo stando dentro l'arena si posso provare.
meglio meno post ma che provengano da persone presenti in loco.
m
Avendo visto Morante molte più volte di quello che sarebbe stato opportuno, e comunque troppe, non ricordo che in piazze serie e con tori in punta (quindi in Spagna solo Madrid, Bilbao e Pamplona) abbia mai fatto una faena completa di questo livello, coronata con una stoccata fulminante, mettendo tutti d'accordo, anche Matias.
Nelle sue precedenti e a dir il vero non numerose migliori "tardes"gli è sempre mancato qualcosa, se toreava bene con il capote, nella muleta non si"cruzaba", se faceva bene con la muleta, falliva con la spada, e non parliamo delle innumerevoli volte in cui ha deambulato nell'arena come un'anima in pena senza sapere che pesci pigliare.
Insomma, la regolarità non è proprio il suo forte, e la sensazione di essere presi in giro il 99% delle volte che lo si vede, rimane, anche perchè avendo dimostrato per un giorno di saperci fare, sarà molto difficile che mantenga questo livello.
Basta saperlo, e farsene una ragione. Non avendo il sottoscritto nessun personale interesse nè a lodare Morante nè a criticarlo, come per tutti i toreri dell'escalafon, prendo nota con giubilo della gloriosa tarde di Bilbao, che risarcisce tante, troppe corride in cui il torero in questione ha derubato l'aficionado.
E temo che vendendo il ricordo di questa memorabile faena, lo deruberà per i prossimi 10 anni, perchè quanto a marketing, se la gioca con JT, un altro che ancora adesso vive del ricordo di un glorioso 5 giugno a Madrid.
Quando questi signori avranno la dignità di toreare sempre e dovunque tori integri e con casta, anche senza pretendere che trionfino ogni volta,si potrà almeno riservare loro un'ammirazione alla loro personalità torera ed alla loro traiettoria, per il momento è sufficiente riconoscere i loro meriti nelle rare occasioni in cui li dimostrano.
Saluti
Marco
mi sembra chiaro che chi ha scritto il post era presente alla corrida, ma anche chi l'ha vista dal computer con accanto la moglie ed il gatto ,se vuole esprimere un'opinione, è liberissimo di farlo
scusate per prova ma non ho mai pubblicato un post.è imprescindibile che toreare sia arte,e l'arte sia soggettiva.c'è chi piange di fronte ad un michelangelo,ma,credo non in foto.solo dal vivo si possono provare certe emozioni.ma del resto perché sminuire.morante ha espresso un combattimento eterno.ha studiato il blocco di marmo,l'ha scolpito e l'ha reso arte.oggi,domani,sempre.certo è facile sminuire.i beatles hanno sempre composto buoni singoli?pelè ha sempre giocato al top?ernesto ha sempre scritto bene?e allora basta,in un noto film si diceva c'è sempre il negretto dietro al grilletto.io vado ai tori per i costumi,gli odori, i sapori,gli amici,le risacche e le emozioni estemporanee ma eterne.e voi?
"Por fin vieron a Morante en Bilbao"
Ya sé por qué José Tomás no quiere torear los Núñez del Cuvillo: porque salen muy bravos y muy encastados. Un toro como el segundo de ayer puede dejarlo en evidencia y hundir todo el tinglado que tanto esfuerzo ha costado organizar. La ganadería de Núñez del Cuvillo se perfila como una de las más bravas y encastadas de la historia, y la corrida de ayer en Bilbao fue de chapeau. A los seis toros se los pudo torear, los seis embistieron muchísimo y derrocharon casta y bravura. Es difícil conseguir un conjunto de tan alta nota. De ese conjunto destaco al segundo de la tarde, número 180, “Forajido” de nombre, castaño y de 523 kilos. Uno de los toros más bravos que hemos visto lidiar en mucho tiempo.
Los toros de ayer fueron auténticos toros de lidia. Estos son los toros del futuro. Lamentablemente ganaderías como Miura, Pablo Romero, Conde de la Corte, Samuel Flores…, pertenecen ya al pasado. Son historia. El futuro es de Cuvillo, de El Pilar, de Fuente Ymbro…, ganaderías que aportan a la fiesta toros bravos y encastados. Y cuando lidian una corrida como la de Cuvillo de ayer en Bilbao, cierran todas las bocas.
Corrida de gran presentación, destacando los toros colorados del festejo que, por cierto, algunos habían sido desechados por los veterinarios de Madrid. ¡Que Santa Lucía les conserve la vista!. Ya he señalado la bravura y casta del segundo, pero también hay que hablar de la nobleza del tercero y del cuarto, y del enorme temperamento del sexto. Toda la corrida fue un dechado de emoción que hizo que nadie perdiera ripio en todo el transcurso del festejo. ¡Enhorabuena al Señor Núñez del Cuvillo!.
La afición oficialista de Bilbao siempre había negado a Morante. Pero ayer salieron locos de contentos. Por fin han visto a Morante en Bilbao, aunque la tarde de Morante de ayer no ha sido una de las mejores de su vida. Pero el tarro de las esencias se abrió lo suficiente para que todo el mundo quedase maravillado.
La faena de Morante al primero tuvo poca historia. El toro apretaba hacia los adentros y embestía algo rebrincado. Algún apunte de natural y poco más. Lo grande llegó en el cuarto, un toro manso en el caballo pero que, a pesar de su comportamiento abanto, metía muy bien la cara en los engaños. Empezó Morante con unos ayudados por bajo para sacar al toro a los medios, y el principio de la faena no fue de los mejores. Morante no veía claro al toro y hubo algún que otro enganchón. Pero la faena fue in crescendo hasta terminar de un modo glorioso. Faena de menos a más. Rara avis, porque normalmente las faenas son de más a menos. El final fue extraordinario. Cuando se echó la muleta a la izquierda dio una gran serie de naturales. Otra gran serie con la derecha, y los ayudados por alto al final fueron un auténtico cartel de toros que la plaza contempló puesta en pie. Estocada francamente buena y las dos orejas al bolsillo de Morante.
Cuando Morante está en vena, acaba con el lucero del alba. De la cuerda de los artistas, es el mejor artista que he visto. Mejor que Curro Romero y Rafael de Paula: tiene la misma inspiración que ellos y, además, el valor y la técnica suficientes para prodigar su misterio muchas más tardes que Curro o Paula. Morante es un compendio del toreo sevillano, y el final de la faena de ayer fue sensacional: esos naturales, esos derechazos y esos ayudados por alto quedarán en la retina de todos los buenos aficionados. Salió en hombros en olor de multitudes.
(........)
Me encantaba oír los comentarios de la gente a la salida de los toros. Todos los que se han pasado una década negando a Morante, iban diciendo al amiguete: “Ya te lo decía yo. Este Morante es un fenómeno!”.
DOMINGO DELGADO DE LA CÁMARA
Lo credo, se uno ha visto Morante per dieci anni "pegar petardos", e poi lo ha visto a Bilbao, si è fatta un'altra idea, ma non si dimentica i petardi....
Ma Paolo, ancora stai a scrivere qui? Ma lasciali stare questi che dopo di dieci anni scoprono Morante e te lo dipingono come la novità dell'anno e non si accorgono neanche di quello che si sono persi in questo tempo
Matteo
Un paio di considerazioni, che un pochino mi imbarazza fare, perchè intuisco di imbucarmi in una discussione fra gente che si conosce di persona... la prima è che mi lascia perplesso che fra i pochi(che poi mi sembra di intuire che proprio pochi pochi non si sia) aficionados italici ci siano così grandi spaccature, a livello evidentemente personale. Son nuovo dell'"ambiente" ho visto dal vero 2 corride in croce ed è un anno circa che seguo le cose dei tori, Però mi è evidente che il blog sul quale stiamo commentando è l'unico luogo dove si possono raccogliere informazioni ed "emozioni" taurine in Italiano. Il sito del club non lo definirei user-friendly, e la scelta di chiudere il giornale ai non iscritti per lo meno poco evangelizzatrice.
Poi, chi di tori si interessa giocoforza conosce almeno decentemete lo Spagnolo e/o il Francese, però leggere in italiano è indiscutibilmente diverso.
Su Morante ho poco da commentare, l'ho visto dal vero una volta, in una corrida con compagni di cartello Ponce, Fandi e Cayetano (e ha detto tutto, penseranno alcuni...)e il motivo per il quale non esistono quasi immagini di una tale corrida devo supperre derivi dall' (evidentissimo) afeitado fatto ai tori. Che poi, potrei anche dire che l'afeitado rende più pericolosi gli animali, ma vabbè...
Di lui mi ricordo l'uso della spada de verdad per tutta la lidia, svariati pichazos ad uno dei tori e l'impressione di vecchio, stanco e grasso. é vero anche che andai a quella corrida totalmete impreparato, e le cose che mi lasciarono il segno furono il Fandi che accoglie un toro con quella che poi ho individuato esser una chicuelina e il lavoro di questi con le banderillas. Ringrazio Fandilla per aver contribuito alla mia aficion, questo si. Poi, sto apprezzando altri toreri e altri tori, però resterà sempre un pochino nel mio cuore.
Una domanda sui tori infine: che età avevano i Cuvillos di Bilbao? qualcuno mi può dire le date di nascita?
grazie
Lorenzo
Mi spiace molto di essere inserito nella categoria generica dei "questi", ma tant'è.
In generale la discussione accesa tra appassionati è il sale dell'aficion: Matteo Nucci per esempio, nelle interviste a presentazione del suo libro, evoca spesso la tertulia come straordinario esempio e paradigma di passione e lealtà; l'invito di quest'altro matteo (è il post degli omonimi, curiosamente) a lasciare stare "questi", va in una direzione del tutto opposta e che mi piace molto meno.
Non ho scritto l'articolo per segnalare dopo dieci anni a tutti l'esistenza di Morante o per candidarlo a novità dell'anno, semplicemente ero a Bilbao quel giorno e Morante è stato grandioso. E l'ho scritto.
Le altre volte che lo vidi, Morante fu patetico al limite del ridicolo. E con altrettanta serenità l'ho scritto.
Non vedo dove sia il problema: anche perché né ora sono diventato un piccolo fan di Morante, né prima ero il suo acerrimo nemico e il suo acritico censore.
Ecco i sei Nuñez del Cuvillo di quel giorno, così come li ho segnati sul taccuino:
1. Cristalero: numero 190, nato 12/06, peso 521
2. Forajido: 180, 01/07, 523
3. Asturiano: 91, 01/07, 541
4.Cacareo: 150, 12/06, 542
5. Luminito: 161, 01/07, 539
6. Currito: 75, 11/06, 525
bè ma "questi" sono quelli con cui non si può fare una discussione taurina (che come ben sa l'ononimo Nucci è il sale dell'aficion). "Questi" se ti piace un torero in particolare ti danno dell'ultras. O ti citano Vidal per dirti che non sei un aficionado autentico. Qui un mese fa con il gran Josè Tomàs era successa la stessa cosa.
Io quindi preferisco "quelli".
Ho già (ri)scritto troppo.
Matteo
Grazie!
Lorenzo
papanatismo.
(De papanatas).
1. m. Actitud que consiste en admirar algo o a alguien de manera excesiva, simple y poco crítica.
(Dizionario della RAE)
Nell'aficion abbiamo avuto il belmontismo, il manoletismo, il cordobesismo, il currismo, ed ora il tomasismo ed il morantismo, tutti "...ismi" varianti di un "papanatismo" che invece di apprezzare i toreri in questione per quello che sono, ne ha fatto degli idoli da difendere a cappa e spada, con o senza ragione, esaltandone oltre misura i pochi o i tanti meriti e negandone i pochi o tanti difetti.
Per alcuni, anzi, il relativo "..ismo" ha rappresentato una vera e propria catastrofe per il buon andamento della Fiesta (il manoletismo ha imposto e generalizzato l'afeitado e il novillo di tre anni, il cordobesismo è stato così nefasto che non ci sono parole per definirlo).
E' curioso che toreri altrettanto e forse più grandi, non abbiano dato origine ad altrettanti "...ismi", non si è mai parlato di "ordoñezismo", o di "orteguismo" (sia per Domingo che per Rafael, di "caminismo" di "vitismo", di "antoñetismo" e nemmeno di "rinconismo", eppure Domingo o Rafael Ortega, Paco Camino, El Viti, Antoñete, o Cesar Rincon sono stati grandissimi toreri, e per gli aficionados non "papanatas" sicuramente meglio dei vari fondatori degli "..ismi".
Personalmente, non amo i fanatismi, specialmente nei confronti di un personaggio determinato, anzi, mi sembra che proiettare su di esso, nella specie, un torero, le proprie ansie, le proprie frustrazioni, per sentirsi migliori vivendo di luce riflessa (vantandosi magari di avergli stretto la mano o di essersi fatta una foto con lui) denoti solo problemi di personalità, ma porti lontano da una sana "aficion".
Per cui mentre non mi risulta difficile riconoscere che Morante è stato eccellente a Bilbao il 23 agosto scorso (come lo è stato JT in un'altra occasione, un 5 giugno a Madrid) non ho nemmeno difficoltà a dire che le numerose volte che l'ho visto in precedenza ho riportato le stesse impressioni del Sig. Lorenzo che ha scritto prima, ed anche peggiori.
Ho anche detto che le poche volte che l'ho visto più o meno bene, non ha mai raggiunto la pienezza toccata a Bilbao. Quindi non ho scoperto niente, Morante ha fatto tante volte schifo, è una realtà, ma a Bilbao ha toreato bene, ed anche meglio di altre volte in cui gli si sono attribuiti successi che non mi convincevano.
Ma ai "papanatas" non basta, vogliono avere l'esclusiva di Morante, sembra quasi che siano gelosi del fatto che chi lo ha giustamente criticato per fallimentari precedenti esibizioni, lo apprezzi per quello che che fatto a Bilbao.
Per una volta che sono tutti d'accordo nel parlarne bene, sono riusciti a farci rievocare le innumerevoli figuracce e prese per i fondelli che il torero in questione ha riservato a chi lo andava a vedere, e che non si possono negare.
Complimenti, bel risultato: con "amici" così, Morante non ha bisogno di nemici...
Saluti.
Marco
Luigi, se sono tornato a lasciare un commento su questo blog dopo 2 anni di assenza è stato solo per farti i miei sinceri complimenti per quello che hai scritto. Ma mi sembra che non sia stato colto.
Se dico che Morante è stato enorme e storico non solo a Bilbao, ma anche (e di più) in tante altre occasioni (a Madrid, Pamplona e Sevilla, ad esempio) è solo perchè in questi anni ne ho sentite di tutti i colori. Soprattutto da uno che ama farsi chiamare “Maestro” e che anni fa si vantava di essere rimasto fuori dall’arena di Madrid, pur trovandosi lì, il giorno in cui Morante affrontava 6 tori in una tarde memorabile (lo definiva un torero banale pazzoide e cialtrone per cui quel giorno non valeva la pena spendere i pochi euro di un biglietto a Las Ventas).
Anche se io non scrivo pubblicamente e quotidianamente le mie impressioni taurine, non mi manca lo spirito critico per riconoscere i meriti di un torero o una corrida e quando no. Senza pregiudizi o "favoritismi" di nessun tipo verso nessuno (chi mi conosce bene lo sa)
Quindi che Morante abbia le sue giornate storte (soprattutto ultimamente) non le nego, anche se non credo abbia mai raggiunto un livello di “schifo” (non l’ho mai visto uscire sotto una pioggia di cuscini come capitava a Curro, che ora è un mito soprattutto per gli aficionados “toristi”).
Comunque perchè stupirsi delle diverse opinioni? Nella storia della tauromachia ci son sempre state acerrime rivalità e vivaci discussioni: come ai tempi di Lagartijo-Frascuelo, o Joselito-Belmonte, Ordonez-Cordobes fino all'attualità con Ponce-JosèTomàs.
Mi spiace quindi che tu Luigi confonda ancora i concetti di “divisiòn de opiniones” o "tertulia taurina" (così radicati tra gli aficionados) con la banale “tifoseria” (dal sapore tutto italico/pallonaro): Matteo Nucci nel suo bel libro coglie bene la differenza. Comunque meglio chiuderla qui.
Vorrei però finire con alcune precisazioni: Domingo Delgado è solo un semplice aficionado autore di 3 libri taurini (a mio avviso magistrali).
Per Matteo: per me non ci sono “questi” o “quelli”, ma solo aficionados.
Per Marco: il mondo de los toros è tanto complesso che mi pare assurdo volerlo incastrare in categorie binarie assolute: puro/impuro, amici/nemici, vero/falso, buono cattivo.....
Per Lorenzo: effettivamente il nostro Club ha iniziative riservate solo ai soci (incontri, viaggi, videoteca, biblioteca, rivista) e solo un parte del sito è volutamente pubblica; ma una cosa è un Club fatto di persone che da quasi 30 anni vogliono condividere la propria aficiòn organizzando delle attività con non pochi sforzi; altra cosa è un blog virtuale aperto (che peraltro ha moltissimi meriti e che apprezzo dai suoi albori): ognuno sceglie ciò che è più vicino alla propria sensibilità e alle proprie esigenze.
Per Paolo (l’anonimo) alcune domande: ci conosciamo di persona? Per caso è uno dei 70 soci del Club Taurino di Milano? Se la risposta è no, sarebbe cosa saggia commentare solo cose di sua competenza, prima di parlare dell’altrui maturità.
Comunque visto che un mio commento di sinceri complimenti a un post ha suscitato tutto questo clamore, meglio evitare nuovamente questa tertulia virtuale.
Saluti,
Paolo
Ciao Marco.
No hai visto male, tutta la faena l'ha fatta con la spada vera per questo all'inizio lo hanno fischiato pensando che volesse "abbreviare" visto che e un Torero gitano, adesso usano la spada vera solo: Juan Mora, Fandino (a volte) e Morante (più volte ultimamente) questo è un particolare ultimamente inserito nella Tauromaquia di Morante, ti confermo la tua domanda.
Saluti
Carlos Carli
Saluti
Marco
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