domenica 8 gennaio 2012

Il nostro 2011





Nel 2011 abbiamo visto spettacoli a Madrid (3 corride, 1 novillada), St Martin de Crau (2c), Arles (5c, 1nsp), Ceret (2c, 2n), Cenicientos (1c), Chinchon (1n), Tafalla (2c), Bilbao (3c), Nimes (2c): ecco qua sotto, esclusivamente riferendoci a quanto visto all'arena, le cose migliori della passata stagione

Non abbiamo incrociato nessun toro storico, ma alcuni buoni esemplari sì: Cortesano di Escolar Gil da menzionare per primo, un gran toro nei tre tercios, e insieme a lui Podador di Cuadri e Perseguido di Cebada Gago che pure hanno dimostrato qualità eccezionali in tutte le fasi della corsa.
Tre tori così e una temporada già è da ritenersi riuscita, tre tori di quelli che ancora ricordi nelle serate di inverno.
L'encierro più completo probabilmente quello di Cebada Gago a St Martin de Crau, benché pure Escolar Gil a Ceret abbia portato una corrida di fuoriclasse: mobili e nervosi e con un fondo di classe eccezionale i primi , coriacei e esigenti i secondi.
Certo ai Cuadri di Madrid, benché la corrida sia uscita difforme e aspra, va la palma del sestetto più selvaggio, brutale, e encastado di tutto l'anno. Un corridone, non un solo momento di noia, emozioni dall'inizio alla fine.
Sorprendente poi la corsa dei Nuñez del Cuvillo di Bilbao: ben presentati, piuttosto solidi di gambe, con qualche forma di bravura nel cavallo e una nobiltà non solo meccanica nell'ultimo atto. E abbiamo apprezzato anche i Fuente Ymbro di Arles, una corsa decisamente interessante benché mal sfruttata dai tre uomini e non del tutto convincente al cavallo.
Ma se proprio dovessi dirne una sola, a dispetto di tutto il resto la corrida di Cuadri è quella che vorrei rivedere e rivivere, un'altra volta all'arena.
Poi certo anche qualche toro isolato: Rodalito di Peñajara a Madrid ha portato sulla pista motore e carica, un toro emozionante con cui ahimé Jimenez non ha saputo accoppiarsi fino in fondo.
E Pasion, di Garcigrande: un buon toro, dignitoso alla picca e infaticabile nella muleta, che avrebbe potuto lasciare sulla sabbia di Arles una coda gigantesca e un nome da da ricordare ma che l'indultite dilagante ha graziato e automaticamente condannato all'anonimato.

Fra gli uomini vestiti di luce, due nomi si impongono su tutti gli altri: Ivan Fandiño e David Mora, che hanno marcato la temporada europea con il loro entusiasmo e il loro valore e che, curiosamente, avevamo visto entrambi nella feria di St Martin de Crau che aprì la nostra annata. Conferma che non c'è bisogno di frequentare le arene più blasonate per vedere cose buone.
Fandiño e Mora hanno dimostrato una toreria che pochi, oggi, possono vantare: coraggio e pundonor, grinta, carattere. Certo i mezzi vanno perfezionati, ma il Fandiño di Madrid che affronta i Cuadri di petto, e il Mora di St Martin o Bilbao che aspira e comanda le cariche dei suoi avversari ci hanno lasciato ricordi indelebili.
Di Castaño e Morante già si è detto, nella stagione scorsa abbiamo potuto godere dell'eleganza di Manzanares a Bilbao (benché il suo toreo spesso profilato alla lunga sia deprimente), delle sovrannaturali capacità de El Juli e del bello stile di Abellan.

Dovendo fare il gioco della torre anche per gli uomini e le loro opere, insomma dovendo eleggere la faena dell'anno, salveremmo due toreri e due momenti: Fandiño a Madrid, Morante a Bilbao. Le ragioni sono evidentemente opposte, a fare denominatore comune la grandezza eterna e inarrivabile del toreo.

Nel 2011 abbiamo potuto apprezzare anche il lavoro di alcuni subalterni davvero buoni.
A Ceret si sono messi in mostra i fratelli Beltran, che officiavano nella cuadrilla del novigliero Emilio Huertas e che hanno assistito il loro titolare con una lidia impeccabile e precisa, andando anche a piazzare due paia di banderiglie straordinarie.
Notevole anche la preparazione della squadra di Manzanares, che a Bilbao si è esibita in una prova di professionalità e competenza.
Infine, sono merito di Jesus Arruga della squadra di Jimenez e di Curro Javier peone di Manzanares le due paia di bastoni più emozionanti della stagione.

Tra gli altri uomini vestiti d'oro, quelli seduti a cavallo, abbiamo applaudito Paco Maria che si è occupato di Cortesano di Escolar Gil e Francisco Javier Sanchez della squadra di Alberto Aguilar che a Madrid ha dovuto contenere la carica selvaggia di Aviador di Cuadri.

Infine, due le stoccate da ricordare: quella con cui El Fundi ha liquidato Canelito di Miura ad Arles, e il recibiendo mozzafiato di Castaño a Ceret.

Poche le novilladas viste l'anno scorso, è rimasta nella memoria la mattinata dura come il marmo di Ceret con i Moreno Silva: El Dani se la cavò bene.

E in chiusura impossibile non omaggiare, in un ideale palmares della stagione, la serietà di alcune arene di provincia: quelle piazze polverose e magari mal intonacate, dove la pista è piccola e il toro grande, e dove la tauromachia è celebrata e omaggiata molto più che altrove.
St. Martin de Crau, Ceret, Tafalla, Cenicientos: lontane dai riflettori delle grandi ferias, ammesse a comparire nelle cronache taurine dei giornali solo in occasione di incidenti e disgrazie, è qui che spesso va in scena la corrida più vera, quella fatta di sudore e sacrificio, di tori con casta e toreri valorosi.
E infatti è da queste parti che vogliamo tornare, nella prossima stagione che lentamente si avvicina.


(foto Ronda - Cenicientos)


1 commento:

josemi ha detto...

para el 2012 tienes que venir a mi pueblo 8-9 septiembre Andorra (Teruel) esta muy cerca de Zaragoza.
2 novilladas picadas.


Saludos
josemitoros