Che non è il refrain dell'orribile e massacrante pezzo a firma Nanini/Fabri Fibra, usurpatore delle frequenze estive in fm.
Piuttosto e invece la più sbrigativa sintesi di ciò di cui si parla ne La tradition tauromachique en Italie di Giorgio Ponticelli, edito dall'Union des Bibliophiles Taurins de France (*).
Abbiamo acquistato il testo alla recente feria settembrina di Nimes, ai banchi della Boutique des Passionés per l'occasione in trasferta.
Sulla quarta di copertina si legge che l'autore ci racconta della cazza del toro a piazza San Marco, delle feste diaboliche di Firenze, della Festa di tori a Verona o dei tornei napoletani.
Secoli di tradizione taurina nella provincia italiana.
Con un ultimo capitolo ed un epilogo dedicati alle fugaci apparizioni della corrida spagnola nel Belpaese.
Affascinante, perlomeno affascinante.
Sarà, il libro, fra i protagonisti delle nostre letture autunno-invernali, e con ogni probabilità anche di queste pagine.
"Coloro che amano la fiesta taurina e la sua storia saranno forse sorpresi nell'apprendere che l'Italia fu un paese taurino a tutto tondo, e molto al di là dei rari eventi sempre associati al paese di Dante come il gesto fugace di Cesare Borgia, le famose stoccate di Luis Mazzantini o le notti romantiche di Lucia Bosé e Luis Miguel Dominguin." (dalla prefazione)
venerdì 17 ottobre 2008
In Italia
Categoria
Italia,
Letteratura
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1 commento:
Grazie ancora per questo servigio che rendi disinteressatamente, con competenza e passione!
Ma ti chiedo, per favore, poichè vivo a Firenze, se puoi dire qualcosa di più di quelle feste diaboliche connesse al mondo taurino.
E grazie ancora, Paolo
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