lunedì 19 luglio 2010

Catalunya vol toros?




Ieri spettacolo deprimente all'arena di Barcellona.
Certo passare da Ceret alla Monumental all'ombra della Sagrada Familia era un passaggio ardito, perlomeno ardito.
Ma a una decina di giorni dal voto sulla ILP, nell'arena catalana è andata in scena un'interpretazione della tauromachia che, sul serio, si fa un pò più fatica a difendere: e non ci vuole molto a capire che gli abolizionisti hanno trovato terreno fertile per la propria semina, da queste parti.

Un pomeriggio noioso, tutto qua, con cinque Victoriano del Rio vuoti, brutti, instabili, senza qualità.
Perlomeno il sesto aveva dentro qualcosa, e Manzanares ci ha regalato qualche passaggio ispirato.
Insufficiente e deprimente, comunque, dopo due ore di nulla.
E i posti occupati arrivavano sì e no a un terzo di arena, con una buona rappresentanza di giapponesi e russi.

Rotto il paseillo, dal tendido dell'1 spuntava uno striscione con i colori della bandiera catalana: Catalunya vol toros!

Bastavano poche decine di minuti per insinuare il dubbio: era un riferimento al voto in parlamento dei prossimi giorni, o una straziante preghiera di ciò che rimane dell'aficion barcellonese, irrimediabilmente mortificata e ansiosa di vedere, di tanto in tanto, qualche toro degno di questo nome nella sua arena?

(foto Ronda - alla Monumental di Barcellona, domenica 18 luglio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Triste fine per la Fiesta in una città dove si davano 70 corride l'anno, e sempre col pienone.

I taurini - i professionisti del mundillo _ a Barcellona ed in Catalogna sud si sono scavati la fossa con le loro mani, ed hanno ancora il coraggio di lamentarsi se Antonio Lorca su EL PAIS dice le cose come stanno. Fanno le vittime e approfittano per accusare di essere "anti" chiunque dica la verità sulle miserie della loro "fiestecilla" senza toro, vacua e trionfalista.
Un terzo di piazza, russi e giapponesi compresi, con Juli e Manzanares (evidentemente fuori dalle Ferias non hanno molto "appeal", e che "aficion"....

Josè Tomas avrebbe riempito, ma non di aficionados, di fans isterici.

Meno male che Ceret c'è.

Lì fanno i manifesti senza nemmeno mettere i nomi dei toreri, basta quello delle ganaderie.....

Saluti

Marco