mercoledì 19 gennaio 2011

La course de taureaux


Sì lo so, questo blog ha una spiccata inclinazione filofrancese.
Certo c'è una naturale predisposizione in chi lo cura e scrive, ma va anche detto che non è colpa nostra se tra le migliori cose che si vedono nelle arene molte provengono dal sud dei nostri cugini (Ceret, Vic e compagnia), o se tra le migliori cose che si possono leggere molte sono scritte nella lingua di Baudelaire (i testi di Durand o Wolff, per esempio).
Così è, inevitabilmene, per i documentari.

Fate uno sforzo e recuperate questo La course de taureaux (uscito nel 1961): non è sempre facile seguirlo nel suo svolgimento, il narratore fuori campo ha il maladetto vizio di parlare velocemente e di mangiarsi le parole, ma ogni fatica di concentrazione o per la traduzione è ripagata.

Si tratta di un film di montaggio in bianco e nero di una settantina di minuti, che unisce intenzioni pedagogiche, importanza documentaristica e interesse culturale: il filmato si apre con le immagini di una capea in un villaggio, siamo approssimativamente nella Spagna dei primi anni del secondo dopoguerra, e quelle sequenze già da sole basterebbero a giustificare la visione del dvd.
E' la Spagna dell'immaginario comune, quella delle feste di paese con chitarre gitane e uomini dallo sguardo macho, della polvere e dei fiori, e delle corse dei tori nelle piazze del villaggio.
Bello.

Pierre Braunberger, l'autore della pellicola, introduce quindi lo spettatore al mondo della corrida passando da riprese effettuate nelle arene a immagini di qualche prova nelle ganaderias, da spezzoni di faenas a panoramiche di respiro che abbracciano in un solo sguardo centinaia di tori al campo.

Ma la straordinaria forza di questo La course de taureaux e il suo incalcolabile valore stanno nell'incredibile collezione di episodi che il film inanella.
Da qualche fotogramma ad opera dei Lumiere in cui si scorge l'arrivo di Mazzantini all'arena (Mazzantini!), e siamo addirittura due secoli fa, fino ai lunghi momenti dedicati a Manolete in azione, dal toreo muscolare de El Gallo all'austera eleganza di Dominguin, da passaggi su Arruza e Aparicio a fotogrammi dedicati a Conchita Citron o Bienvenida, dai cavalli senza protezione a paseillos color seppia.
Davvero straordinario.
E quanto eccitante piacere suscita La course de taureaux nell'aficionado, che nel breve svolgersi del film si accorge della impressionante evoluzione del toreare: mettere a confronto 50 anni di toreo, per una volta non leggendone sui libri ma osservando con i propri occhi, è cosa di valore e che entusiasma.

Come se non bastasse, il dvd è impreziosito da 3 cortometraggi firmati da Lucien Clergue che completano al meglio un oggetto di valore indiscutibile per ogni aficionado.

Visione obbligatoria.


p.s.: lo si trova d'occasione a 10 euro alla Boutique de Passionés di Arles, per esempio, e sono soldi davvero spesi bene

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La data di uscita è ancora anteriore: 1951. Storico!

Anonimo ha detto...

Del 1951? mi sembra strano, il film termina con riprese de El Cordobes, che ha debuttato nel 1959.

Anonimo ha detto...

Leggo ►DA GOOGLE:
La course de taureaux / Bullfight / Pierre Braunberger / 1951
Films de France review of the film La course de taureaux (1951)
filmsdefrance.com/FDF_La_course_de_taureaux_1951_rev.html -
►DA ovguide.com:Watch La Course De Taureaux (1951) Free Online. Release Date: 1951 Duration: 76 m
The 76-minute quasi-documentary Bullfight tends to preach to the converted, but contains much of value for non-aficionados.