1941.
Dona Concepcion della ganaderia di Concha y Sierra, dicono le cronache e soprattutto le voci dell'epoca, è una donna terribile almeno quanto i suoi tori.
Conosciuti e temuti in tutto il mondo taurino, famosi per la casta e un pelaggio meraviglioso, sono i tori che hanno inaugurato la plaza de toros di Bilbao, Vista Alegre, alla fine dell'800.
Divisa bianca, grigio piombo e nera, oggi stanno di casa ad Huelva, in Andalusia.
1941.
Pascual Marquez Diaz è un torero sivigliano che si arrabatta tra qualche corrida in piazze non sempre di prima categoria, conoscuito più per il suo coraggio che per il suo stile e che pon passerà alla storia del toreo, insomma.
Con ogni probabilità ne è consapevole.
Nel '41 Madrid programma per il 18 maggio a Las Ventas una corrida di Concha y Sierra, Pascual Marquez Diaz è al cartel.
Il torero qualche tempo prima decide di andare a vedere i tori già scelti per quella corrida al campo: in sella al suo cavallo passa in rassegna i sei animali previsti per quel giorno.
Il numero 52, un grigio cardeno forte e violento, si stacca dal gruppo e attacca deciso cavallo e cavaliere: che riesce, con qualche prodezza in sella (lui, figlio di un mandriano) ma non senza fatica, a distanziare quel toro che continua a caricare lui e il suo cavallo.
Il torero, ormai al sicuro, raggiunge il mayoral della ganaderia e gli impone di sostituire quel maledetto 52 dai tori previsti per la corrida: questi prende nota sul taccuino, fa un grave cenno con la testa e acconsente.
Farolero non sarà a Madrid, il 18 maggio.
Farolero è a Madrid, il 18 maggio.
Un incidente al momento di imbarcare i sei tori, un concorso di sfortuna, maldestria, caso e leggerezza fanno sì che quel 52 così turbolento e violento parta per Las Ventas.
Poco male c'è ancora il sorteggio , avrà pensato Pascual Marquez Diaz vedendo quel 52 nel lotto dei sei.
Male, invece.
Il sorteggio assegna, e come potrebbe essere stato altrimenti, quel 52 di Concha y Sierra proprio a lui.
18 maggio 1941.
E' il secondo incontro tra Pascual Marquez e Farolero.
Non ci sono più gli spazi aperti della ganaderia, gli occhi vigili del mayoral, il cavallo su cui fuggire.
C'è solo questa capa rosa e gialla, tra toro e torero.
Non basta: due passi e Farolero pianta il corno sinistro nel petto di Pascual Marquez Diaz.
Sei giorni di agonia, poi la morte.
giovedì 9 ottobre 2008
Farolero
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
godo
ciao bravissimo autore di questo blog. ti voglio chiedere se puoi indicarmi un sito dove posso trovare materiale video sulla corrida. continua col tuo lavoro. saluti
se vuole può scrivermi una mail, trova l'indirizzo sul blog.
che storia incredibile.
Posta un commento