Gli aficionados si dividono in.... toristi e toreristi ?
Si, anche, ma non è questo il punto. Il buon aficionado sa apprezzare il buon toro ed il buon torero, e spera sempre nell' eccezionale congiunzione astrale in cui essi coincidono nello stesso ruedo, e nello stesso momento, quando un buon toro ha fortuna nel sorteggio, e gli tocca un buon torero.
La vera, fondamentale differenza è fra coloro che sanno a memoria intere scene della serie televisiva Juncal, e tutti gli altri.
Il personaggio di Juncal, portato sul piccolo schermo in una riuscitissima serie di sette episodi, trasmessa nel 1989 dalla televisione spagnola TVE, nell'interpretazione del compianto Francisco Rabal, è la quintessenza della toreria, dell'essere torero e di vivere come tale, anche ( e soprattutto se) la vita è stata avara di successi professionali e personali.
Non era la prima volta che Paco Rabal vestiva i panni di un torero, lo aveva già fatto, da par suo, nei film Los Clarines del Miedo (1958), Currito de la Cruz (nella versione a colori del 1965) e Sangre en el Ruedo (1969), ma con Juncal dà vita ad un personaggio emblematico e grandioso, anche nelle sue miserie, un po' Rafael de Paula, un po' El Pana, ma senza i loro eccessi etilici.
La sua passione sono i tori, la sua debolezza sono le donne, e la sua natura di inveterato sciupafemmine segna le sue tragicomiche vicissitudini. Costretto da una fatale cornata a troncare una carriera più che onorata (che lo aveva portato anche a sposarsi con l’erede di un’agiata famiglia di Cordoba, da cui ha avuto due figli) Juncal si riduce a convivere con Teresa (Eva Penella), ostessa sivigliana di buon cuore ma di carattere, che lo mantiene, fino al momento in cui lo mette letteralmente sulla strada quando si accorge delle sue sfacciate infedeltà.
Juncal si trova costretto quindi ad affrontare una serie di patetiche peripezie, nella migliore tradizione del romanzo picaresco.
Inizialmente trova rifugio nell'umile casa di Bufalo, il lustrascarpe gitano (interpretato da Rafael Alvarez El Brujo) suo incondizionale e devoto ammiratore. Da lì parte alla riconquista della famiglia legittima, e di un tetto sicuro, spinto anche dal miraggio di poter guidare la carriera del figlio che ha deciso a sua volta di diventare torero.
La storia diviene quindi occasione di tracciare un magistrale affresco di vita taurina, e non solo, in cui compaiono personaggi indimenticabili, interpretati da un cast di attori di prim'ordine, fra cui Lola Flores (suocera del Bufalo), Cristina Hoyos, nota artista flamenca, nei panni della moglie di quest'ultimo, e con un altro grande, Fernando Fernan Gomez, sotto la tonaca del Padre Camprecio, singolare figura di prete catalano aficionado a los toros.
Il figlio di Juncal è interpretato da Luis Miguel Calvo, che era novillero nella vita reale, e tutt'ora lavora come banderillero, dopo aver recitato anche in Belmonte (1995) nella parte di Joselito El Gallo, mentre il personaggio di un oscuro maletilla è affidato al Sevillita, che sarà per anni banderillero de El Juli.
La donchisciottesca avventura di Josè Alvarez Juncal, matador de toros come ama sempre presentarsi, sembra volgere, tra mille tribolazioni, al lieto fine, fino al tragico e catartico finale nella Maestranza di Siviglia, nella corrida di alternativa del figlio.
Il regista Jaime de Arminan, aficionado di gran sensibilità, guida lo svolgersi della serie con mano sicura e ne fa un capolavoro che ebbe subito un successo travolgente, ed ha lasciato un segno profondo in tutti coloro che amano la fiesta de los toros.
L'opera è diventata un classico, un culto, un vero e proprio long seller, fin da quando fu disponibile in VHS, ed ora in DVD, tutt'ora in commercio in Spagna.
Conosco aficionados spagnoli che, nei fine settimana invernali senza tori, organizzano riunioni domestiche, per affrontare maratone-Juncal con la visione di seguito dell'intera serie, intervallata da pantagrueliche merende.
A casa mia rivederlo una volta l'anno è di rigore, e lo sarà fino al consumo totale delle videocassette.
Sono ormai diventate di uso comune alcune tipiche espressioni del protagonista quali tomo nota (prendo nota), abitualmente usata in risposta ad una affermazione che lo contraria, e quieres que te eches otro polvete? (gradisci un'altra scopatina?) rivolta all'amante di turno, quando - data l'età già avanzata del proponente - ha la certezza che la risposta sia negativa.
Indimenticabile la scena, alla fine del primo episodio, quando Bufalo mentre gli lustra le scarpe, gli racconta la mitica faena che Juncal (soprannome del torero, che significa "splendido" in lingua gitana calò) ebbe a realizzare a Puerto de Santa Maria. E' la miglior faena di tutta la tauromachia, per come viene descritta.
Per chi ancora non avesse avuto la fortuna di apprezzare l'opera, c'è una gran notizia: la visione integrale dei sette episodi (la cui sigla è un pasodoble espressamente scritto per l'occasione, e intepretato dal gruppo Vainica Doble) è disponibile gratuitamente in streaming a questa pagina.
Per cui d'ora in avanti, se qualcuno vuole essere fra quelli che la conoscono quasi tutta a memoria, non ci sono scuse.
Se non altro, è un'ottima occasione per perfezionare la propria conoscenza della lingua spagnola (sopra tutto nella sua declinazione andalusa, con qualche elemento di idioma gitano), oltre che del gergo taurino, che trascende il ristretto campo in cui è nato, e si presta magnificamente a descrivere l'intera esperienza umana.
Un’ultima annotazione: se andate a Siviglia, cercherete invano il bar di ambientazione taurina dove sono state girate molte scene. Il bar in questione esiste, ma si trova a Madrid.
- testo a cura di Marco Coscia -
mercoledì 27 gennaio 2010
Juncal
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3 commenti:
Grazie!!! Ricordo che tantissimi anni fà, Juncal è stato trasmesso in Grecia con un altro titolo (mi pare fosse: Il figlio del torero..) ma non ero riuscito a vedere tutte le puntate.. Da alora l'ho cercato tanto ma senza il titolo esato era piutosto difficile... Grazie ancora!
Spyros
Joder con el chino....
Grazie per le tue notizie puntuali.
Su Facebook c'è un'applicazione molto simpatica che si chiama "ecucha a Juncal" http://apps.facebook.com/frases-de-juncal/?ref=nf
per ottenere le sue frasi mitiche.
Donatella
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