martedì 6 maggio 2008

Saragozza: una concorso trionfale

Da Marco Coscia, presente a Saragozza per l'avvenimento, riceviamo e volentieri pubblichiamo la cronaca della corrida concorso del 26 aprile, già celebrata su parecchi blog francesi e spagnoli.
Alcuni video della corrida si possono vedere sul sito della Cabana Brava di Saragozza (qui), su Campos y Ruedos (qui) ci sono le foto di Laurent Larrieu.

La corrida concorso di Zaragoza è stato un avvenimento importante per l'aficion, anche se dolosamente sottovalutato dal settore più commerciale a purtroppo predominante del mondo taurino.
La corrida è stata preparata con cura, i ganaderos hanno mandato quello che di meglio avevano a disposizione al momento, i toreri, meno uno che poi diremo, sono venuti con la consapevolezza di quello che dovevano fare.

Al comprare il biglietto lo spettatore riceveva un opuscolo contenente il dettagliato regolamento del concorso, dove si dà gran importanza al tercio de varas, nella valutazione del toro, coinvolgendo anche il ganadero nella direzione della lidia.
I ganaderos sono venuti tutti, meno Cuadri, alla tertulia del mattino di presentazione della corrida, illustrando le caratteristiche della loro ganaderia e del toro presentato, e confrontandosi liberamente con gli aficionados.
Con queste premesse, e con l'impegno di tutte le parti coinvole, si sono potute vedere grandi cose.


Al primo toro, di Concha y Sierra, Encabo e il suo picador hanno dato una lidia impeccabile, ma dopo il secondo puyazo il toro proprio non ne voleva sapere, e nonostante gli sforzi si è fermato lì. Squalificato per il concorso alla prova del cavallo, nei seguenti tercios è stato poco brillante, come era da prevedere.

Il secondo, della ganaderia portoghese di Palha, era andato con una certa veemenza ma senza classe al cavallo per due volte, quando al torero di turno Jesus Millan non non viene migliore idea che chedere al presidente di cambiare il tercio, e quel che è peggio il presidente lo concede, mentre Joao Folque, il ganadero, nel callejon , lancia grida di protesta al cielo, con tutte le ragioni, perchè non è stato consultato, come prevede il regolamento, e perchè così facendo il toro è automaticamente squalificato. Cosa pensava di fare Millan? lasciare il toro crudo per fare una brillante faena, facendosi bello a spese del concorso ? Fatto sta che Millan, che evidentemente non aveva capito dov'era, brinda il toro al pubblico e suscita una bronca monumentale, e tutta la faena la esegue con il pubblico contro. Credo che Folque lo stia ancora cercando per bastonarlo.

Ma al terzo toro cambia la musica: il prezioso jabonero di Prieto de la Cal, di encaste Veragua, con il solo difetto di avere poche corna rispetto al trapio complessivo, viene messo in suerte per il cavallo due volte dal centro del ruedo, poi, sempre seguendo i consigli del ganadero, Serafin Marin lo porta direttamente a toriles, cioè agli antipodi di dove sta il picador, ed al massimo della controquerencia. E così per altre quattro volte quattro, il toro parte e va dritto al cavallo, dove il picador saggiamente amministra il castigo e non procede al massacro che solitamente si fa nelle corride normali d'oggidì. Sei varas in tutto, e a partir dalla quarta il pubblico in piedi ad applaudire, molti si sono commossi e qualche furtiva lacrima è filtrata dallo sguardo di vecchi aficionados.
Il toro in banderillas e muleta è duro da toreare, non ha la embestida facile da toreo moderno, Serafin lo affronta con tutte le precauzioni del caso ma degnamente, e il toro muore con la bocca chiusa e viene applaudito nell'arrastre con qualche peticion de vuelta.

Tocca di nuovo ad Encabo con il toro di Cuadri, purtroppo il picador è diverso dal primo, e pica trasero, rovina il toro che pure aveva qualche interesse (comunque, 4 varas) nonostante Encabo sia sempre corretto nel ponerlo in suerte.

Al toro di Adolfo Martin tocca lo sciagurato di Jesus Millan, che stavolta non si permette di cambiare il tercio alla seconda vara e così ne fa dare 4, poi alla muleta il toro, che è pur sempre un Albaserrada e non una suora della carità, non gli ispira confidenza e se ne tiene prudentemente alla larga facendo il minimo indispensabile.

L'ultimo toro è di Fuente Ymbro, la più commerciale, anche se encastada, delle ganaderie in concorso. Va cinque volte con allegria al cavallo, anche se non da così lontano comme il Prieto de la Cal, e poteva andare di più, pero il ganadero non ha voluto. In banderillas comincia a tirar fuori la lingua e si duole dei pali. In muleta è un treno ad altà velocità, Serafin gli dà delle distanze immense, ed il toro va e viene con allegria, anche se la bocca e sempre aperta e la lingua ondeggia di quà e di là. Purtroppo ispira troppa confidenza, ed in uno di questi viaggi il torero si distrae o calcola male le distanze, e viene preso e sollevato in aria. La caduta è di quelle brutte, con la testa, come quelle di Julio robles o di Nimeno II, insomma si teme il peggio quando lo vediamo portato in infermeria privo di sensi. Per fortuna si riprenderà in breve senza conseguenze. Encabo fa il suo dovere di direttore di lidia e mata l'animale.

Vince il concorso il toro di Prieto de la Cal, ma molti speravano il Fuente Ymbro, che forse viene incontro ai gusti più moderni. Ma quando si parla di tori di 5 o 6 varas ben date, è comunque un successo, come si è detto nella tertulia serale di commento, in cui abbiamo di nuovo avuto il piacere di vedere, oltre che il vincitore, con il meritato trofeo, anche Adolfo Martin, che si è comunque felicitato con il collega.

Il giorno dopo, nel corso del II incontro degli aficionados aderenti al Manifesto (*) espressamente dedicato alla rivalutazione della suerte de varas (*) tutti ricordavano ancora con emozione la memorabile corrida concorso del giorno prima.

(foto di Laurent Larrieu per CyR - il jabonero di Prieto de la Cal vincitore della concorso)

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto interessante