mercoledì 3 settembre 2008

I Palha, gli orchi cattivi



Sabato scorso, per la prima delle due corride di chiusura della temporada, a Bayonne sono sfilati i tori di Palha, ganaderia temuta dai toreri e invece fortemente amata dall'aficion.
E' stata una corrida di altri tempi, si leggeva in questi giorni su internet: se ne è parlato parecchio soprattutto su Campos y Ruedos (qui e qui).
Una di quelle corride che segnano una stagione intera, di quelle di cui si parla l'inverno nei club e tra appassionati, di quelle che fanno la storia di un'arena.
Sul posto per noi c'era l'amico Remi, fedele inviato del sud-ovest: ecco la sua cronaca.

Bayonne, 30 agosto 2008.
Corrida di Palha: due ore e mezza di spavento.
Tori che trasudavano casta fino alla punta delle loro armature (con le corna esplose i primi due, ma da imbalsamare il quinto e il sesto, e tutti di magnifica presentazione), con una mansedumbre piccante quando non terrificante.
Da sabato per far paura ai bambini di Bayonne le loro mamme non parlano più del lupo mannaro o dell'orco cattivo (croque-mitaine nel testo originale, ndr), ma dei tori portoghesi!

Corrida da Vic per quelli di Vic, corrida da Ceret per quelli di Ceret, e intanto quelli di Dax erano sulla spiaggia...
Quattordici picche robuste tra cui una di sette minuti (!), la caduta di un picador, le protezioni dei cavalli da cambiare.
26 gradi, vento che ha infastidito i toreri che francamente non avevano bisogno anche di questo, temporale al sesto toro.
I Palha avevno la divisa nera, in omaggio a 2 aficionados bayonnesi scomparsi quest'anno.
I tre uomini con l'abito di luci sono ancora vivi, ed è questo di cui ci si ricorderà.
Per l'aspetto tecnico: 6 stoccate 6, 4 veroniche, 3 passi con la destra, 2 con la sinistra, e stop.

Rafaelillo: saluto e saluto.
In difficoltà come i suoi giovani compagni. Si è battuto ma non ha mai potuto dominare nessuno dei suoi due avversari del giorno. Preso dal quarto alla fine di un passaggio, ha rischiato grosso ma è riuscito ad evitare il peggio.
Probabilmente si sta ancora chiedendo come mai il suo secondo non è caduto subito dopo la sua superba spada, senza compromessi e messa bene.

Urdiales: applausi e silenzio (con qualche fischio).
La delusione del giorno: non è parso per niente all'altezza, nonostante la fama da lidiador. Senza nerbo, si è inoltre compromesso con una parte del pubblico che non gli ha perdonato di non aver messo di nuovo al cavallo il suo primo toro, che ne aveva tremendamente voglia dopo aver già passato sette minuti contro il peto (la protezione dei cavalli, in kevlar, ndr), a spingere come un forsennato.
Ha fatto deliberatamente assassinare il suo secondo dal picador di riserva, visto che il titolare era a terra, sradicato dalla sua cavalcatura dalla rabbia e dalla violenza del primo assalto.
Il temporale gli ha risparmiato la bronca finale.

Aguilar: silenzio e vuelta.
Il più implicato dei tre, il più elegante anche nonostante la guerra imposta da questi tori di un'altra epoca. Le ha provate tutte, anche un pendolo al secondo, sfortunatamente facendosi disarmare.
Ha ridotto la distanza per trovare il sitio, toreando tra le corna, senza oltraggiosa piaggeria, ma anche così i tori non passavano.
Avrebbe probabilmente ottenuto un trofeo al sesto se il pubblico, sorpreso dalla forte pioggia, non avesse velocemente scuotato le gradinate.
Vuelta a passo di corsa.

(foto di Laurent Larrieu per CyR: qui la galleria completa )

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bon les amis ,suis comme la pluie de retour mais il est coutume de dire que ce sont dans des conditions apocalyptiques que la corrida est souvent plus belle,alors ecrivons sous la pluie et faisons l'amour pas la guerre.
Ceci ci j'etais à Bayonne ce week end et bien m'en a pris car j'ai pu reviser mes gammes comme les journalistes peuvent reviser les leurs et leur jugement et si pour certains les Palha etaient pas la moi..............................
je dis que les Palha n'ont pas été vus par ceux qui ne veulent pas les voir car leur sauvagerie ,leur force ont fait echapper non seulement les habitues du callejon,mais aussi des toreros valeureux mais dont la gestuelle a vite montre le desir de ne pas mourir cet apres midi la et seul le jeune Sergio Aguilar a honore son cachet comme moi mon grada et in fine cette tarde restera dans les memoires car au dela du sang elle a fait couler beaucoup d'encre et pose le debat de la presence de taureaux de combat et ce ne sont ni les gens de Parentis,ni de Ceret qui me contradiront.
La Corrida n'est pa une comedie et la connotation de ce dimanche et les toros de Palha le demontrent une fois de plus.

Anonimo ha detto...

Ogni volta che esce una corrida che ci ricorda cos'è veramente il toro bravo, che ci fa rivivere la vera emozione della Fiesta, sbucano fuori i gazzettieri al soldo del sistema che si preoccupano di denigrarla, e di denigrare gli aficionados che l'hanno apprezzata. Purtroppo vi sono anche "aficionadillos" che per conformismo e per ansia di essere ammessi alla corte dei taurini si uniscono al coro e fanno proprie scemenze come "con queste corna tanto grandi non si può toreare", "questi tori non consentono un passo", "la corrida non è una tienta"(per loro il tercio de varas potrebbe anche scomparire). E poi cercano l'emozione (sic!) in ridicole pantomime, in balletti con tori che "collaborano", quando basta che nel ruedo ci sia un vero TORO e l'emozione viene da sè.

Saluti

Marco