Venerdì da no hay billetes quello del due maggio a Las Ventas, col senno di poi ne sarebbero rimasti invenduti parecchi.
Tori di Valdefresno ben presentati per carità, ma senza motore, nessuna emozione, né forza né bravura.
Nessuna razza.
Toreri presto svuotati di ogni residua volontà, invero anche con poca iniziativa in partenza e pomeriggio noioso, noioso.
"Povero Goya" titolava un articolo a commento della giornata, su un sito francese.
Corrida goyesca, il giorno del bicentenario del Due Maggio, che per Madrid è data sacra (*).
Corrida che di Goya ha fatto venire in mente più che il vigore delle tele consacrate ai giorni dell'insurrezione (*), quell’inquietante cupezza così impetuosamente dipinta nelle Pinturas Negras (*), che stanno al Prado, non lontano da qui.
Un primo toro che arriva noble e toreabile alla muleta di Uceda Leal, che pure ne approfitta ma non tanto come avrebbe potuto (regalando comunque gli unici olé del pomeriggio), e poi il nulla.
Il primo de El Cid un autentico assassino, gli altri flosci, senza forza, senza casta.
Castella è sembrato più che altro l'ombra di sé stesso, senza idee, senza un posto preciso nell'arena, pase cambiado e qualche numero ad effetto ma con scarsi risultati.
Due ore così, poi Curro Molina.
Un peone della cuadrilla di Castella, l'unico torero che il 2 maggio ha fatto esplodere Las Ventas: al sesto toro, con due paia di banderillas da manuale.
In mezzo alle corna, senza compromessi, secche e precise.
Due paia di banderillas e due boati della plaza, poi la gente in piedi e lui a togliersi il cappello e salutare.
Per il resto un Due Maggio grigio, quello del bicentenario, a Las Ventas.
Nero, anzi.
(foto Ronda - Uceda Leal vestito goyesco con il primo della corrida, 2 maggio 2008 a Las Ventas)
3 commenti:
Nella mia ultima visita a Madrid, ho passato un intero pomeriggio nella sala delle Pinturas Negras e, in generale, ad ammirare Goya, Velazquez ed El Greco.
La pittura spagnola è stata un'autentica rivelazione.
Dramma, tensione, luce, ombre, ironia, disprezzo.
curro molina...quando il gregario supera il capitano!
Il Prado è un museo di una potenza incredibile, e Goya è pittore senza compromessi, grandissimo.
Velasquez, Albert Duhrer, Bosch gli altri capolavori nelle sale.
Per la prossima calata in quel di Madrid consiglio una tappa pure a Las Ventas, a suo modo un altro maestoso contenitore di capolavori.
Curro Molina in due paia di banderillas ha restituito senso e dignità alla giornata intera, ha salutato poi si è rimesso la montera ed è ritornato al suo posto di subalterno.
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