martedì 30 marzo 2010

Toro de bandera




E il terzo?


Ah! Questo è il signor toro, il toro di cui tutti noi sogniamo. E' chiamato toro de bandera, cioè vessillo, insegna, bandiera, insomma quello che onora la ganaderia da cui proviene.
E' il toro ideale per l'aficionado, che Paco Tolosa definisce così nella sua Enciclopedia della Corrida: "Il toro bravo appare generalmente tale sin dal suo ingresso nell'arena. Accetta ogni invito a battersi e risponde istantaneamente. Carica da lontano e subito i picadores, spinge sotto la punta d'acciaio della picca che penetra nella sua carne, non presta attenzione al dolore, e prova, inarcato, di rovesciare il gruppo equestre, e lotta fino alla morte con lo stesso accanimento".
Quando un toro è bravo a questo livello, è un toro de bandera.

Fatemelo vedere...

Quasi sempre la sua irruzione nell'arena provoca tra il pubblico quasi un'onda, un fremito inusitato. L'animale è letteralmente balzato sulla pista e si precipita in un attimo fino alla barriera del circo, là in fondo, all'esatto opposto del toril.
A volte, urta violentemente contro le assi.
Il più delle volte, vedrete il toro percorrere a grandi falcate tutta la circonferenza della pista poi piantarsi con fierezza al centro dell'arena, muscoli e nervi a fior di pelle, corna dritte, come a dire: sono qua.
Contro un burladero, intanto, un peone ha scosso una capa: il toro attacca a cento all'ora, non vede più né uomo né capa, ormai al riparo del burladero, e contro questo burladero va a sbattere. Assi che volano, o buco nel legno.

Poi il toro si volta e si accorge di un uomo con la sua capa. Gli vola addosso una, due, tre, sei volte di seguito, con scioltezza. E' meraviglioso vedere un toro rispondere così alla minima sollecitazione. E' una delle cose più belle che si possano applaudire. A tutte le provocazioni, il toro risponde con una pugnacità vera e decisa.
Condotto al cavallo, a meno che addirittura non sia lui a prendere l'iniziativa, il coraggioso animale si lancia con impegno, spinge sotto i morsi del ferro con le reni e le zampe posteriori, ben inarcato, fino alla caduta della massa avversaria, o fino a quando un richiamo della capa non lo distoglie.
Vedrete un tale toro, rispondendo al movimento della capa, rigirare la testa verso il cavallo e spesso dimenticare il panno per precipitarsi di nuovo verso il picador. Così più e più volte, dimenticando fatica e ferite.

Lo vedrete poi lanciarsi verso i banderilleros con lo stesso slancio, la stess alegria.
E quando il matador lo chiamerà per il duello finale è ancora con la stessa disposizione che il toro risponderà presente, coniugando ardore e docilità, bravura e nobiltà, impetuosità e soavità nell'attacco.
Lo vedrete, tra due serie di passi, immobile e attento, lo sguardo incollato alla muleta.
Un gesto e riparte, viene, va, torna, bocca chiusa, abbassando bene la testa al passare davanti all'uomo, inseguendo instancabilmente il panno inafferrabile, compagno ideale di questo duo d'amore che fece piangere Belmonte di felicità...
Converrete con me che un simile toro meriterà bene il giro d'onore lento che si darà alle sue spoglie...

Che gioia per un torero capitare su un toro così!

Uhm, non ne sono così convinto... Il toro de bandera ha tutto, compresa l'intelligenza.
Io penso che il toro da combattimento sia l'animale più intelligente del creato. E altrimenti ditemi voi qualche altro animale, vergine e innocente all'inizio, nello spazio di un quarto d'ora capisce che lo si sta ingannando, come lo si sta ingannando e trova infine la risposta...
E allora delle due l'una: o questo toro subisce la dominazione dell'uomo, che dovrà essere un grande torero, o altrimenti a condurre il gioco sarà il toro stesso, e tutta la gente starà in pena.
Credetemi, un toro de bandera non può essere dominato che a condizione di essere severamente dominato da un vero maestro.
Per non essere rapidamente vinto dall'ardore di questo magnifico lottatore, e presto ridotto sulle difensive, l'uomo dovrà subito imporre al toro il peso della propria autorità.
Basterebbe un solo dubbio, una sola esitazione, per far sì che il toro se ne avvantaggi e opponga all'uomo lo sfavillio della sua casta.
E non c'è cosa che più sogniamo di questa unione perfetta tra un toro de bandera e un maestro autoritario, che è un fatto straordinario.

- da Aficion, de El Tio Pepe -

(foto di François Bruschet per CyR_ il Prieto de la Cal in concorso sabato ad Arles; qui una galleria)

4 commenti:

Spyros ha detto...

Bieeen!!!

RONDA ha detto...

Grazie Spyros,
il quarto dopo pasqua.

Iblis76 ha detto...

Mai letto una sequenza più imbarazzante di stupidaggini prive di logica e fondamento scientifico. Immagino che ne' l'autore di questo blog ne' i suoi lettori abbiano mai preso in mano un libro di etologia o zoologia. Una tale antropomorfizzazione non la si vede neppure in un film della disney. Se non fosse che la corrida è una vile mascherata volta, in realtà, all'umiliazione dell'animale non-umano, a leggere cose di questo genere la si potrebbe scambiare per una favoletta per bambini dove i tori sono quasi felici di farsi trucidare. Che tristezza constatare ancora una volta la facilità con cui certi umani si bevono qualsiasi sciocchezza serva loro a convivere meglio con la propria meschinità. A non riconoscere la propria meschinità.
A godersela.

Anonimo ha detto...

Mai letto una sequenza più imbarazzante di stupidaggini prive di logica e fondamento scientifico. Immagino che ne' l'autore di questo blog ne' i suoi lettori abbiano mai preso in mano un libro di etologia o zoologia. Una tale antropomorfizzazione non la si vede neppure in un film della disney. Se non fosse che la corrida è una vile mascherata volta, in realtà, all'umiliazione dell'animale non-umano, a leggere cose di questo genere la si potrebbe scambiare per una favoletta per bambini dove i tori sono quasi felici di farsi trucidare. Che tristezza constatare ancora una volta la facilità con cui certi umani si bevono qualsiasi sciocchezza serva loro a convivere meglio con la propria meschinità. A non riconoscere la propria meschinità.
A godersela.

Iblis76