Hubert Yonnet è un omino piccolo, capelli già tutti bianchi, viso pacioso segnato da rughe che dicono di saggezza e fatiche.
E' un ganadero, un allevatore di tori da combattimento.
Meglio, il ganadero francese.
L'abbiamo incrociato una volta, alla feria di Arles, all'uscita dall'arena in compagnia della moglie Françoise: avresti detto un qualsiasi personaggio di una qualsiasi osteria delle nostre montagne, cappello in testa, mani in tasca, sguardo timido.
I suoi tori, che furono del padre prima , e del nonno prima ancora, sono toros bravos, forti, ben fatti.
E con casta dicono gli aficionados.
Che vuol dire che hanno coraggio e classe, fierezza e aggressività, razza pura da combattimento.
Sono tori duri, difficili, vivi e pericolosi.
Stanno a La Belugue, alle porte di Arles.
E' il ganadero francese perchè è stato il primo a combattere tori francesi in Spagna.
Fu a Barcellona.
E' il ganadero francese perchè, soprattutto, è stato il primo a combattere tori francesi a Madrid.
Cioè l'arena più importante del mondo.
E i tori Yonnet hanno l'anzianità, si dice, che coincide con l'anno di entrata a Madrid: tante ganaderias spagnole la stanno ancora aspettando.
Era il 1991, Yonnet era andato nella capitale per la feria di San Isidro, voleva vedere questo giovane colombiano, tal Cesar Rincon, di cui tanto si parlava.
Aveva ottimi gusti, in fatto di toreri.
Incontrò gli impresari de Las Ventas, la plaza de toros di Madrid, che gli dissero e tu, quando vieni con una corrida tua?
Hubert Yonnet è uomo di pensieri veloci e concreti, quando volete disse.
Tori francesi in una corrida a Las Ventas è come dire un cuoco uzbeko che viene cucinare un piatto di lasagne o a preparare un cappuccino in un qualsiasi pranzo ufficiale qua da noi.
Uno scherzo.
Niente, Yonnet era deciso.
Concordò la data, tornò a La Belugue e contò.
Aveva, in quel momento, ventitré tori pronti per una corrida, ne scelse otto.
La difficoltà del viaggio e il combattimento tra i tori stessi, nervosi per le operazioni di imbarco e sbarco, li ridusse a sei.
Sei.
Una follia per Madrid, una follia presentarsi a Madrid con sei tori giusti, non uno di più.
A Las Ventas si va con gli esemplari migliori, che gli aficionados non vogliono mezzi tori.
Gli dissero senor Hubert, sei tori per Madrid è un suicidio, se ne rifiutano qualcuno o se gli aficionados ne protestano qualcun altro, addio anzianità e addio Spagna, per sempre.
Qua si viene almeno sempre con nove, senor Hubert.
Ho sei tori e combatterò una corrida intera, la risposta.
Arrivarono i veterinari per il riconoscimento e l'approvazione della corrida.
A Madrid i veterinari non scherzano, si giocano la reputazione e qualcos'altro di meno prosaico.
Qua passano a combattere solo tori integri, sani, forti, e con un corpo giusto per Madrid.
Chi accompagnava Yonnet presagiva il peggio e non nascondeva la tensione e la preoccupazione.
Sei tori giusti, una follia.
Hubert Yonnet non si scompose, salutò i veterinari e fece un cenno a i suoi uomini e a tutti.
Usciamo, lasciamoli lavorare e giudicare in pace.
Uscirono.
Ma li rividero poco dopo: ci misero un quarto d'ora, i veterinari, quasi niente.
Tutto l'encierro approvato.
Sei tori, sei tori perfetti per Madrid.
Come tutti, anche i veterinari hanno bisogno di lavorare in pace, senza nessuno intorno che gli tiri la giacchetta, commentò l'omino rimettendosi il cappello.
4 agosto 1991, 6 toros 6 di Hubert Yonnet a Las Ventas, Madrid.
(foto Campos y Ruedos, tori di Yonnet a la Belugue - testo ispirato all'articolo di Marco Coscia Ganaderia Yonnet, pubblicato sulla rivista Cerro de San Albin)
lunedì 3 marzo 2008
Hubert Yonnet e i veterinari di Madrid
Categoria
Las Ventas,
Storie,
Toro,
Yonnet
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3 commenti:
Non lasciamo che l'EUROPA (la stessa che vieta il formaggio di fossa, il vino nelle scodelle e la pestata di lardo -also kown as "pistà 'd gràs") ci porti via le passioni autentiche come l'aficiòn. La tauromachia. La conoscenza dei tori, del loro carattere. La celebrazione dei toreri, quelli vivi e quelli morti. Anche morti nell'arena. Non portatecela via.
Tes photos sont splendides... j'ai un peu de mal avec les textes.
Ton Blog est très bien fait.
Ci sono tori di peso. Tori del genere valgono quel che pesano, generalmente sono tori castrati. Ci sono tori padroni. Padrón nel senso di padre, che significa anche modello, esempio. Ogni buon allevatore sceglie il suo toro migliore e lo mantiene accuratamente, nutrendolo in una stalla, sempre da solo. Quando c'è una femmina di qualità, prende il toro dalla stalla affinché si unisca con la femmina, quindi lo riporta alla stalla, poiché è un toro riproduttore e va curato attentamente. In allevamento si sa che quando un maschio dispone di un maggior numero di femmine, i figli nascono difettosi, per l'abuso sessuale. Un allevatore, non sceglie mai come riproduttore un toro consumato di tutte le sue energie sessuali. Cè il toro semental, semental viene da seme, quindi toro riproduttore. Eneralmente è un toro bellissimo, di qualità e di gran forza. Valgono milioni di euro, tori così. E' ben alimentato e non si lascia incrociare inutilmente con femmine. A questo toro, si da anche nome di toro vergine, poiché mai gli è data la possibilità di relazioni con femmine prima di compiere il suo pieno sviluppo. Gli spermatozoi di questo toro valgono milioni di pesos sul mercato. Il medico degli animali sa che il buon seme per riprodurre è quello di un animale che si sviluppa pienamente senza perdere il vigore. E poi c'è il toro di casta. Un toro bravissimo, speciale, aggressivo. Non gli si permette di perdere energia sessuale mai, così quando esce nell'arena ha una forza fuori dal comune e non si stanca, incorna i cavalli e prende le banderille nella cervice. Chiunque abbia assistito ad una corrida di toro si sarà reso conto che il toro di casta ha i testicoli raccolti. Quando i testicoli si staccano è simbolo di degenerazione sessuale, tanto nel toro come nell'essere umano. Questi tori di casta hanno una grandiosa e bella immagine, agilità, il loro pelo brilla sotto il sole delle cinque, valgono milioni di pesos e quando uno di questi combatte, le persone pagano per quello che gli chiedono, ossia vederli morire come valorosi, e realmente muoiono come valorosi se son veri e seri tori. Anche con la spada infilzata a morte, questa forza si vede, si fa rispettare perchè questi tori, non dimentichiamocelo mai, hanno ucciso molti toreri, particolarmente in Colombia Pepe Caceres e a Paquirri, tra gli altri.
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