Giovedì Las Ventas celebrerà il ritorno di José Tomas sulla sabbia di Madrid.
L’anno scorso per la sua clamorosa resurrezione JT si guardò bene dal frequentare le arene importanti, e programmò una stagione di rodaggio lasciando fuori plazas come Madrid, Siviglia, Bilbao, Pamplona solo per citarne qualcuna.
Quest’anno idem, né la Feria de Abril, né l’Aste Nagusia, né la Feria del Toro, né San Isidro…ma giovedì sarà a Madrid, per la mini-feria dell’Anniversario.
Fuori da San Isidro, quindi da ogni possibile competizione, obbligatoriamente senza trasmissione televisiva della corrida (condicio sine qua non posta dal suo entourage), con un cachet incredibile e dopo mesi di trattative estenuanti: la concessione di una grazia ai devoti, sostanzialmente.
In coda per i biglietti il 2 maggio, ai botteghini di Las Ventas ho ascoltato un tiporaccontare che rivendendo due entrate acquistate per il 15 giugno, seconda apparizione del messia, si è comprato l’abbonamento per tutta San Isidro.
Niente compromessi, dunque: il 5 giugno succederà tutto.
Staremo a vedere.
Non tanto per lo score dei trofei, che non è con le orecchie tagliate che si misura un torero o una corrida (ma è pur vero che 6 orecchie sulle 288 potenziali sono un magro bilancio): ma i cronisti più attenti, chi ha seguito la feria dai gradini dell’arena o in diretta tv o web, i blog degli aficionados madrileni e non, tutti parlano di un ciclo noioso, con poche cose da ricordare e rarissimi momenti di eccellenza, con una mediocrità ganadera diffusa dalla quale si salvano pochi ferri (Cuadri, Palha, El Pilar tra questi), e con pochi toreri all’altezza del palcoscenico.
El Fundi se ne esce con la estocada della feria e con un’attitudine torera che tutte le altre star messe insieme si sognano, El Cid ha mancato con la spada dei successi rotondi, Morante ha mandato in estasi i suoi ammiratori con una faena delle sue, Bolivar e Talavante, Juli e Perera hanno fatto bene ma niente trionfi per loro.
Per il resto, poca roba.
7 commenti:
ma è vero che questo torero non vuole la TV digitale perchè escluderebbe ampi settori dell'aficiòn? Insomma, mi chiedo: c'è un discorso ideologico onesto sotto, oppure questo JT non è diverso da certi cantanti/calciatori/falsi dei che arringano le folle creando il proprio personaggio a tavolino, magari con l'aiuto di un esperto di marketing della persona? Chiedo perchè non so.
il nuovo numero di Toros, arrivato nella cassetta della posta questa mattina, dedica proprio a José Tomas il suo editoriale.
Nei prossimi giorni vedremo di pubblicarne qualche estratto.
JT non vuole la TV perchè il suo marketing è: apparizioni poche, comode e care. Non vuole consumarsi l'immagine, E poi in Tv si vedrebbero gli errori e le imperfezioni, numerose, del suo toreo, le misere condizioni dei tori che affronta, tutte cose che nella plaza i suoi fans incondizionali, che strapagano la entrata dai bagarini, non vogliono vedere, se no dovrebbero ammettere di essere un po' fessi.
J., nel segnalarti che sono tra i tuoi affezionati e spesso silenti lettori, ti chiedo se a Madrid il 4 e 5 giugno c'è qualcosa in programma (o in alternativa 2 e 3 giugno a Saragozza)
Carissimo CJ nonché affezionatissimo lettore...ti posso confermare che a Madrid C'ERA qualcosa sia il 4 che il 5 giugno...
dai che hai capito: luglio
avevo capito ma questo blog è amante della precisione e della puntigliosità.
in quei giorni ci sono tori a Burgos, potresti addirittura farci un pensiero...
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