giovedì 31 luglio 2008

I tori di Miura (3)

Terzo e ultimo (per ora) capitolo del piccolo dossier dedicato ai tori di Zahariche e in omaggio agli amici che saranno il 17 agosto a Béziers e a noi che saremo il 9 a Bayonne.
Una sintetica carrellata dei tori tristemente celebri di Miura, alcuni di quei tori che hanno contribuito alla scrittura della leggenda nera che ormai da un secolo precede la ganaderia.

Certo, liquidare i Miura in tre miseri post è quantomeno irrispettoso.
Ma tant'é, e in attesa di recuperare e leggere il testo di Tio Pepe sull'allevamento, autentico punto di riferimento bibliografico sull'argomento, bastino le poche righe di questi giorni: e forse meglio così, che a una miurada è bene andare preparati, ma nessuna lettura può sostituire il privilegio e l'emozione di sedersi sui gradini di un'arena il giorno in cui, dopo il paseo, cominciano a scendere in pista i tori della A coronata.

Qualche Miura passato alla storia, comunque:

- Jocinero. Il 20 aprile 1862 a Madrid questo toro bianco a chiazze nere di Antonio Miura esce in seconda posizione e carica il cavallo del picador Antonio Calderon (i cavalieri all'epoca erano presenti in pista già dall'ingresso del toro); arriva al quite José Rodriguez Pepete, prozio del celebre Manolete, e Jocinero che si accaniva contro il cavallo ormai a terra si volta rapidamente e prende al cuore Pepete, che arriva ormai morto all'infermeria. Dopo avre preso 18 picche, Jocinero ferisce il banderillero Juan Yust e fa volare per aria Cayetano Sanz che poi lo uccide non prima del quarto tentativo.

- Matacaballos. Fedele al suo nome, questo toro di Antonio Miura uccide il 6 giugno 1869 otto cavalli e prende valorosamente diciassette picche. All'epoca i cavalli non erano protetti come oggi.

- Chocero. Toro castano acceso, occhi cerchiati di bianco, con il corno destro sfilacciato, dopo aver dato una cornata ad uno degli aiutanti del picador trafigge mortalmente al collo il banderillero Mariano Canet Lozano. Era la corrida di beneficienza di Aragon, il 23 maggio 1875.

- Gorrete. Il 31 agosto 1887 a Malaga fece una strage nelle cuadrillas. Dopo aver gravemente ferito i picadors Aguila e Agujetas, incornò due banderilleros e fece volare per aria i tre toreri presenti, El Espartero, Mazzantini e Lagartijo.

- Perdigon. Questo pericoloso perniciotto, rossicio e ojo de perdiz (con gli occhi cerchiati di pelo bianco) colpì nel momento della stoccata, all'apice della sua carriera, El Espartero che ricadde sulla nuca. Il torero, ripresi i sensi e i ferri del mestiere, fu di nuovo preso e incornato allo stomaco, cosa che lo portò a morire nell'infermeria poco dopo. Madrid, 27 maggio 1894.

- Aguilito. Il 13 settembre 1900, durante il suo trasporto sul battello a vapore Andalucia, direzione Marsiglia (all'epoca vi si svolgevano corride di tori), si liberò dal suo cassettone, seminò il panico a bordo e il capitano del battello dovette abbatterlo a colpi di fucile.

- Agujeto. A chiazze bianche e nere, a Sanlucar de Barrameda nel 1907 pose fine alla giovane vita del novillero Fausinto Posadas. Il quale, all'atto del matar, fu sorpreso dal miura che con un colpo di corna gli trafisse la trachea.

- Islero. Probabilmente il miura più famoso, quello che con un colpo di corna prese Manolete all'inguine, nell'arena di Linares il 28 agosto 1947. Manolete morì il mattino dopo nella camera dell'ospedale. Era il sedicesimo miura della sua carriera.

- Panolero. Il 10 settembre 1989, ad Arles, questo toro grigio con corna immense e spaventosamente aperte, marchiato a fuoco con il numero 26, assestò un forte colpo a Nimeno II. Il torero, lanciato in aria, ricadde pesantemente fratturandosi il collo e rimanendo tetraplegico.
Christian Montcouquiol, una volta capito che non avrebbe più potuto toreare, si tolse la vita nel novembre di due anni dopo.
Panolero era stato inizialmente previsto per l'arena di Dax, ma alla fine venne invece inserito nella corrida di Arles.

Certo, ci sono oltre ai vari Panolero, Islero e Matacaballos, i tanti Miura che hanno permesso successi anche grandiosi, i Miura che hanno meritato la vuelta al ruedo, e anche Miura con poco interesse.
Ma sono questi e queste storie che hanno creato la leggenda, ed è per questo che ogni aficionado si rende all'arena, ogni volta che ci sono i Miura a combattere, con un grado di emozione in più.


(il testo è stato raccolto grazie a questo ottimo sito; le foto sono di Laurent)

1 commento:

Anonimo ha detto...

luigi,

Ca fait plaisir de voir une telle passion .
merci pour tout
bruno