martedì 29 luglio 2008

I tori di Miura


In omaggio al lettore gigliato che a Beziers assisterà, domenica 17 agosto, alla sua prima miurada ecco qualche riga sui tori di questa ganaderia che ha fatto la storia della tauromachia e il cui nome si accompagna, nel cuore di ogni aficionado, ad una vera e propria leggenda.
Peraltro la redazione del blog al completo sarà sugli spalti a Bayonne sabato 9 agosto, per il ritorno in quella arena della storica divisa.

Miura è una di quelle corride in cui si va a los toros, e per goderne appieno occorre essere un minimo preparati: saccheggiamo per questa volta il buon dossier pubblicato da Terres de Toros, tradotto ad uso dei poco avvezzi con la lingua francese.



Presentazione

Miura. Il solo nome rimanda allo stesso tempo alla storia, al dramma, alla leggenda e alla gloria. Se la fiesta brava abitasse l'immaginario di uno scrittore, egli avrebbe senza dubbio scritto la storia della ganaderia di Miura, per sognare con lui sulla tauromachia.
Perché questo ferro raccoglie su di sé tutti gli elementi del magnifico mondo del toro.
La casta leggendaria ormai sparita e che solo Miura ancora protegge ancora.
La tradizione, con la famiglia che ha saputo preservare le più antiche tecniche di allevamento da 150 anni ad oggi.
La gloria, ché i Miura hanno trionfato in tutte le arene del mondo.
E infine l'ineluttabile, il dramma, che Miura è anche la leggenda nera, la più importante lista di vittime di tutta la storia, che va dalle tragedie più modeste alle più illustri.
Peraltro, i Miura moderni sono cambiati molto.
Ma questo non cambia granché le cose, il terrore è ancora là, e resta indelebile nella memoria dei toreri e degli aficionados.
Il solo nome dei Miura continua a riempire le arene.
Miura resta Miura, per chiudere con una frase di uno dei più strenui difensori della ganaderia, Tio Pepe.

Morfologia

Se c'è un toro facilmente riconoscibile, questo è il toro di Miura.
Alto, lungo come un treno, il corpo è distribuito su gambe molto alte.
Di struttura imponente, la sua massa muscolare è poco sviluppata, dando luogo a corpi rettilinei.
Questo insieme dona un'impressione di leggerezza, ma assolutamente relativa, perché il toro di Miura raggiunge facilmente i 600 kg, cioè più o meno cento chili in più degli altri tori.
L'assenza di badana e papada (le pieghe della pelle del collo sotto il muso, ndt) accentua ancora di più questa caratteristica.
Il collo è molto lungo, dotato di un'agilità impressionante.
Munito di grandi occhi, il suo sguardo trasmette tutta la sua fierezza.
La testa è allungata e larga, provvista di corna molto sviluppate, grosse alla base e che raramente si concludono con punte sfilacciate ed esili.
Il manto possiede una varietà cromatica strabiliante: neri, grigi, rossi, bruni, o con un misto di questi colori e anche di più.
Una delle particolarità del manto dei Miura è avere sempre qualche pelo bianco.

Comportamento

Dal punto di vista del comportamento domina l'aggressività. Negli spazi dell'allevamento, sia i tori che le vacche sprigionano una tale rudezza, così imprevedibile, che trattarli è molto delicato.
In pista, alla loro uscita, sono lenti a concentrarsi sulla capa o sugli inviti, e sono generalmente abantos (quasi indifferenti, al trotto o al passo).
Arriva il primo tercio e qui tutte le incertezze sono in gioco. E' possibile un ampio ventaglio di comportamenti, dal toro bravo a quello immensamente manso, passando per quello che salta addosso al cavallo.
Con una intelligenza notevole, al cavallo si nota l'evoluzione del toro, che è possibile poi misurare alle banderillas.
La diversità dei comportamenti dei Miura permette diversi tipi di faena, la sua intelligenza però garantisce comunque una costante: solo pochi passi sono possibili.
Il toro di Miura obbliga a tante difficoltà che la lidia deve essere perfetta, e il torero gioca veramente il ruolo di colui che lo mette in luce piano piano.
Al minimo errore tecnico, il Miura che fino ad allora presentava tutte le qualità richieste dal combattimento moderno può diventare totalmente intoreabile.
Difficoltà enormi, ma anche appassionanti.

(immagini da Campos y Ruedos: la A coronata di Miura)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Luigi,
C 'est un travail colossal que tu accomplis en faisant cet article sur les Miuras et mon mauvais italien ne me permet pas de tout comprendre ,heureusement les yeux n'ont pas de langue et j'ai eu l'occasion de voir plusieurs fois les Miuras ,toros de légende qui je l'espere le reviendront .
Un saluto
bruno

Anonimo ha detto...

gran bel dossier. ti rispondo presto alla mail. salùt

Anonimo ha detto...

grazie mille per il resoconto. mi sarà senz'altro utile in vista dell'appuntamento di metà agosto

Fabrizio Palasciano ha detto...

In Agosto ad Arles durante un abrivado un aficionado mi ha spiegato che i tori miura (come tra l'altro accenni nel tuo post) stanno subendo un cambiamento della linea genetica che li porta ad essere meno pericolosi di un tempo. A te risulta questa informazione?

Un saluto e complimenti per il blog. E' difficile trovare l'aficion qui in Italia.

Fabrizio.