Sono gli euro che ha chiesto José Tomas per toreare a Bayonne, quest’estate.
Sono tanti, e nessun altro arriva a queste cifre.
A Bayonne hanno deciso di rifiutarglieli e di spenderli meglio.
Hanno fatto bene.
Per gli stessi motivi José Tomas non sarà a Dax, o a Beziers, e sembra nemmeno a Mont de Marsan: insomma in nessuna delle grandi ferias estive francesi.
A Dax, sempre stando alle voci che arrivano da là, ci sarà una corrida con El Juli, Manzanares e Perera, una combinazione tra le migliori che si possano allestire oggi sul piano dei toreri.
Tori, i Garcigrande di garanzia di cui però gli aficionados non ne possono più.
Risultato: per questa corrida i prezzi sono più alti che per le altre, e nonostante questo ore di coda al botteghino e biglietti spazzolati rapidamente in poche ore.
E si introduce così, trainati dall’effetto José Tomas, un principio assolutamente incredibile: che ci siano corride per le quali valga la pena spendere più di altre.
Come per negare che ogni corrida ha a priori gli stessi motivi di interesse, che ogni corrida è un momento a sé, irripetibile e unico, pari a tutte le altre.
Soprattutto, come se la vita che si giocano gli uomini o che sacrificano i tori avesse un prezzo diverso da corrida a corrida.
Ma se il culto per JT porta a questo, un applauso alle scelte di Bayonne e delle altre piazze.
(foto Ronda - José Tomas a Dax, 11 agosto 2007)
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