martedì 8 aprile 2008

La Passion mise en croix


E' il titolo di un'opera.
Di un'esposizione, una raccolta di 14 tavole.
Sacrilega per qualcuno, enorme per qualcun altro, sicuramente impetuosa, travolgente a suo modo.

La Passion mise en croix.

Andava vista, per la forza che quei quadri esprimevano .
Il rosso e il nero, la sensualità e insieme la tragedia, la luce e le tenebre.
Il sacro e il profano, per una volta non un abusato modo di dire ma davvero a convivere, a contaminarsi, sovrapporsi, unirsi.
Un toro un torero e una musa, la spada e la croce.

Si sa, l'arte si è spesso occupata di tauromachia, e sarebbe qui stucchevole ricordare tutti i grandi che sulla tela e nelle poesie, in musica e nei nei romanzi si sono occupati di dare forma al mistero dell'incontro dell'uomo e del toro e di tutto quello che c'è attorno, prima dopo e durante.

Questa volta si aggiunge il sacro.
La croce, gli angeli, la liturgia.
Il sangue.
Passione, in ogni significato.

Quella di Cristo, Passione tra la condanna e la morte, la caduta e la croce, e quella del toro, passione dal sorteggio alla spada, le veroniche e le banderillas.

Un'opera così poteva essere esposta solo in una chiesa gotica, i tori al pomeriggio nell'arena e le sevillanas la sera.

E' successo alla bodega Les Andalouses, ad Arles.

Qui le tavole esposte, vale una pena darci un occhio.

(immagine #1: particolare della tavola della quinta stazione;
immagine #2: foto Ronda, bodega Les Andalouses la domenica di Pasqua)

1 commento:

Anonimo ha detto...

il mistero del sacrificio è ogni volta fortissimo